Il leader indigeno Dinaman Tuxá denuncia che il governo di ultradestra di Bolsonaro ha escluso dalla vaccinazione gli indigeni che vivono nei centri urbani.
Il coordinatore esecutivo dell’Articolazione dei Popoli Indigeni del Brasile (APIB), Dinaman Tuxá, ha infatti dichiarato alla stampa locale che l’esecutivo intende escludere dalla vaccinazione contro il Covid-19 coloro che vivono in condizioni precarie, in abitazioni di fortuna o senza fissa dimora nelle aree urbane.
Secondo Tuxá, le autorità hanno in programma di vaccinare contro il Covid-19 solo gli indigeni che vivono nei villaggi ed ha ricordato che l’ultimo censimento della popolazione effettuato in Brasile (2010) ha mostrato che a quel tempo le popolazioni originarie raggiungevano le 890.000 persone.
Citando i numeri del governo, Tuxá ha ricordato che il piano generale di vaccinazione contro il Covid-19 presentato lo scorso dicembre dal ministro della Salute, generale Eduardo Pazuello, prevede l’immunizzazione solo di 410.000 di loro, meno della metà: “Che fine faranno gli altri?”
Secondo il giovane leader del popolo indigeno le misure che l’Esecutivo ha preso nel contesto della pandemia già hanno accresciuto la violenta usurpazione delle loro terre e l’inquinamento, a ciò si aggiunge ora che cercano di escludere più di 500.000 indigeni dalla immunizzazione.
Uno studio sierologico condotto dall’Università Federale di Pelotas (stato del Rio Grande do Sul) nel luglio 2020, ha messo in guardia sulla maggiore probabilità di contaminazione del coronavirus SARS-COV-2 tra le popolazioni indigene che vivono nelle città.
Secondo la ricerca, hanno il 6,4% di probabilità in più di essere infettati rispetto alla popolazione bianca, a causa della mancanza di accesso agli alloggi e ai servizi sanitari di base, all’acqua pulita e alle fognature.
Fonte: https://www.telesurtv.net/news/indigenas-brasilenos-alertan-excluidos-vacunacion-20210107-0026.html
Foto: https://twitter.com/Survival/status/1194967956909936640/photo/3