Rubrica settimanale su eventi e fatti in Sicilia -a cura RedazionePA-
Raccolta firme contro la propaganda fascista e nazista anche via Social
«Chiunque propaganda i contenuti propri del partito fascista o del partito nazionalsocialista tedesco è punito con la reclusione da sei mesi a due anni. La pena è aumentata di un terzo se il fatto è commesso attraverso strumenti telematici o informatici» (Il testo della proposta di legge)
Tutti i cittadini residenti a Palermo possono sottoscrivere la proposta di legge di iniziativa popolare per l’introduzione di specifiche pene contro la propaganda di fascismo e nazismo anche attraverso l’uso dei social. La proposta su scala nazionale è stata lanciata dal sindaco di Stazzema, anche per ricordare che il piccolo paese della Versilia fu segnato da una delle più tragiche stragi di civili messe in atto dai militari tedeschi nell’agosto del 1944.
Per aderire alla raccolta di firme utile alla presentazione della proposta di legge d’iniziativa popolare (pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 260 del 20/10/2020) i cittadini palermitani possono recarsi dal lunedì al venerdì dalle 09.00 alle 12.00 presso le seguenti postazioni decentrate:
I Circoscrizione – Postazione Piazza Marina in Piazza Marina 44
II Circoscrizione – Postazione Brancaccio in Via San Ciro 15
III Circoscrizione – Postazione Capinere in Via G. Scaccia 2
IV Circoscrizione – Postazione Mezzomonreale in Viale Regione Siciliana 95
V Circoscrizione – Postazione Borgonuovo in Largo Pozzillo 7
VI Circoscrizione – Postazione Resuttana in Via Monte S. Calogero 28
VII Circoscrizione – Postazione Pallavicino in Via E. Duse 31
VIII Circoscrizione – Postazione Montepellegrino in Via Fileti 19
L’accesso agli uffici suddetti sarà contingentato ed in conformità alle vigenti misure anti-Covid19, indossando la mascherina, previa misurazione della temperatura corporea, evitando assembramenti sia all’esterno che all’interno degli edifici.
Nota Docenti Precari di Palermo sullo sciopero generale del 29\01
Lo sciopero di venerdì 29 gennaio, lanciato dall’Assemblea nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori combattive e combattivi, promosso dallo SLAI COBAS per il sindacato di classe, dal SI COBAS e a cui ha aderito il Patto d’azione anticapitalista per un fronte unico di classe, è stata un’intera giornata di lotta in tutte le categorie lavorative.
Nella situazione attuale, in piena pandemia globale, si acuiscono, infatti, le difficoltà economiche e sociali per lavoratori e lavoratrici di ogni settore, i precari, i disoccupati, interi nuclei familiari. Una crisi sanitaria e conseguentemente economica in cui viene colpita ancora una volta la classe lavoratrice, che rivendica giustamente un cambiamento effettivo delle condizioni lavorative e di vita.
Le politiche governative non vanno sicuramente in questa direzione e a maggiorare i propri profitti, nonostante la crisi, è la classe padronale, dai grandi colossi mondiali alle realtà nazionali. Ci sono poi interi settori in cui la sicurezza sul posto di lavoro, ancor di più con la pandemia in atto, non è sempre tutelata e in più non sono rari i casi di licenziamenti di massa e il blocco di assunzioni e stabilizzazioni.
Dalle fabbriche, alla sanità, alla scuola, lavoratrici e lavoratori stanno ricominciando a lottare per un’inversione di politiche sociali e del mondo del lavoro che pongano fine al precariato, alle disparità di salario, ai tagli indiscriminati, alla mancanza di sicurezza e tutele in ambito lavorativo.
In particolare come docenti precari della scuola non possiamo non evidenziare la situazione della scuola pubblica oggi nel nostro Paese. Non è certo una novità, ma il trend anche in questo anno scolastico non cambia, si continua a ritenere l’istruzione un “settore non produttivo” e non solo non si investe nella cultura e nell’istruzione, ma si continua a tagliare e a rendere sempre più precario tutti il comparto scuola.
Nonostante sia evidente come nelle scuole manchino diverse figure professionali, come ad esempio gli insegnanti di sostegno e gli assistenti igienico-personali specializzati; il Ministero e le istituzioni nazionali e locali non fanno nulla per permettere il pieno diritto allo studio degli alunni, in particolare quelli con disabilità e quindi bisogni specifici, e il diritto al lavoro per migliaia di docenti e personale scolastico che non vengono assunti e tenuti precari senza nessuna prospettiva di stabilizzazione.
Lavoratori lasciati a casa, insegnanti con supplenze brevi che vengono pagati in ritardo dopo mesi e mesi, docenti idonei, ma sovrannumerari, al TFA sostengo e che non possono iniziare la specializzazione in questo V ciclo, nonostante le grandi mancanze che hanno le scuole.
Ed è sicuramente ai nostri studenti che pensiamo, per mesi in completa DAD, (parte della scuola secondaria di primo grado e tutte le classi della secondaria di secondo grado) che è certamente uno strumento di emergenza data la situazione pandemica, ma che ha gravato notevolmente sull’apprendimento, la didattica stessa e soprattutto i bisogni degli studenti. Finalmente si sta ritornando a scuola, seppur al 50 %, e rivendichiamo la necessità di un ritorno in piena sicurezza: incrementando i mezzi di trasporto pubblico, investendo sull’edilizia scolastica, adeguando l’organico dei lavoratori scolastici alle esigenze presenti, facendo rispettare tutti i protocolli di salute per prevenire i contagi all’interno delle scuole.
La scuola, a maggior ragione in questo momento storico, non può essere ancora più precaria, privata di risorse e senza un piano vero di investimenti su ciò che rappresenta il nostro futuro, milioni di studenti e studentesse.
Non sono i precari della scuola, i lavoratori dipendenti e la classe lavoratrice in generale che deve pagare questa crisi.
Si taglino le spese pubbliche inutili, dalle spese militari a quelle di grandi opere ferme da anni e che non hanno un’utilità effettiva per la popolazione!
Stabilizzazione dei lavoratori della scuola precari da anni e anni, piano di investimenti per l’istruzione e la cultura, rientro a scuola in piena sicurezza!
Per il diritto al lavoro! Per il diritto allo studio!
DOCENTI PRECARI SCUOLA
Sit-In Lavoratori Flaica all’Assessorato Regionale Salute
Palermo – Oggi ore dalle 10.00 alle 14.00 -Piazza Ottavio Ziino
A seguito dei recenti incontri del 18 e 21 gennaio, dopo avere avviato il confronto con l’Assessorato alla Economia e l’Assessorato alla Salute, il sindacato Flaica-CUB ha indetto una manifestazione presso la sede dell’amministrazione regionale Sanità di Piazza Ziino, “per proseguire il negoziato del «tavolo vertenziale» – dice il segretario provinciale della Flaica, aderente alla CUB\Confederazione Unitaria di Base, Antonio Della Pietra – sulle ipotesi sindacali già rappresentate in merito alle prospettive dei lavoratori inquadrati presso le aziende appaltatrici della ristorazione degenti ospedalieri Servizio Sanitario Regione Sicilia”.
Nell’ambito della discussione, dello scorso mese con le autorità regionali, è emersa la necessità di un approfondimento tematico, “volto, da un lato – dichiara Della Pietra –, al miglioramento del servizio erogato e, dall’altro, all’incremento dei livelli occupazionali” . Il Sindacato, sostanzialmente, ritiene che: “per affrontare le criticità registratesi nella fruizione del servizio, unitamente alla contrazione occupazionale, la via maestra sia quella della sottoscrizione di un accordo condiviso”. Per tali ragioni la Flaica-CUB ha organizzato un sit-in di pressione, affinché sia ricevuta una delegazione dei lavoratori, per “risolvere urgentemente la grave situazione” e chiedere l’immediata “convocazioni di tutte le parti”. Ma la materia del contendere è di ordine ancora più generale, come tiene a precisare Maurizio Bongiovanni, della segreteria confederale regionale della CUB: “Gli esiti nefasti del processo di aziendalizzazione mercatista della sanità sono sotto gli occhi di tutti. L’impotenza del Servizio Sanitario Nazionale regionalizzato è lì a ricordarcelo ogni giorno – dice il segretario della CUB -, basti considerare che da quando ha preso il sopravvento la COVID-19 si sono dovuti sospendere le importantissime attività ospedaliere di diagnostica preventiva, essenziali nella cura di gravissime patologie, limitando l’assistenza ai pazienti già certificati”. Insomma un richiamo più che legittimo al diritto alla salute, principio fondamentale sancito e tutelato dalla nostra carta costituzionale.
Presidio Nastrini All’ars!
Palermo, mercoledì 3 febbraio ore 10 – Piazza del Parlamento
I Nastrini puntano direttamente l’Assemblea Regionale Siciliana, con l’obiettivo di sollecitare l’istituzione massima dell’isola in merito alle loro richieste rappresentate a tutte le altre autorità pubbliche competenti. In sostanza, in primo luogo, chiedono attenzione maggiore alla cura del territorio, innescando – parimenti – un piano di sviluppo per la città, al fine di “accorciare drasticamente le distanze sociali”. In particolare rivendicano: interventi straordinari per uscire dalla crisi occupazionale; sblocco dei bandi di concorso; misure di sicurezze e garanzie per attraversare e superare questo periodo di crisi.
I Nastrini costituiscono la punta dell’iceberg di una emergenza sociale sempre più incontenibile, di cui tutti gli osservatori della crisi epidemiologica più attenti ne sottolineano l’impellenza, in uno all’emergenza sanitaria e a quella economica. L’insostenibilità della condizione di disaggio e l’indifferenza istituzionale dicono: “ci hanno portati a intraprendere la via della lotta sul territorio, attualmente unico strumento per creare un cambiamento e per ricordare alle istituzioni che abbiamo consapevolezza e volontà di portare avanti le nostre rivendicazioni”.
UDIPalermo interviene in diretta al presidio di solidarietà delle MAMME NoTAV
giovedì 4 febbraio – diretta FB sulla pagina “Mamme in piazza per la libertà di dissenso”
Anche questa settimana la Biblioteca delle Donne e Centro di consulenza legale – Udipalermo parteciperà alla diretta del presidio del gruppo Mamme in piazza per la libertà di dissenso, rinnovando così l’intesa di solidarietà e di sostegno (vedi Pressenza.com) in favore delle attiviste NoTav – Dana, Fabiola e le altre – detenute nella Casa Circondariale Lorusso e Cotugno (Le Vallette) Torino. In collegamento da Palermo al presidio di giovedì interverrà Daniela Dioguardi, femminista storica del movimento palermitano, eletta alla Camera dei Deputati nel 2006, in atto responsabile dell’Archivio e della Biblioteca delle donne UDIPALERMO.
Presentazione del libro “Resistenza e rivoluzione in Rojava”
5 venerdì alle ore 18:30 – organizzano Siracusa Ribelle e Sicilia Ribelle
Alla iniziativa sarà presente Paolo Andolina, ex combattente Ypg: “Sono convinto che ogni rivoluzionario e ogni rivoluzionaria dovrebbe sentire come propria la resistenza dei popoli confederati del nord della Siria, proprio come hanno fatto centinaia di compagni e compagne con armi, penne, telecamere, progetti ecologici o semplicemente con la loro presenza in quei territori. Ognuno e ognuna è stato un granello di sabbia decisivo in questo deserto fatto di guerra, resistenza e amore per la vita. Questo libro è anche un piccolo omaggio alle decine di compagni e compagne caduti per difendere questa rivoluzione. Alcuni erano anche amici ed è anche il loro ricordo a spingermi a continuare a resistere e combattere”. [Paolo Pachino Andolina, internazionalista YPG]
[“Resistenza e Rivoluzione In Rojava” https://www.zeroincondotta.org/libri/pa_rojava.html]
IL LINK DELL’INCONTRO SARÀ POSTATO DENTRO L’EVENTO https://www.facebook.com/events/520603895572183
CARTA DI CATANIA: beni culturali in affitto o rivoluzione? -comunicato
Venerdì 5 ore 17 – Dibattito online in diretta sui canali social di Mi Riconosci
In Sicilia dallo scorso dicembre un Decreto Assessoriale permette la concessione in uso, previo pagamento, “per finalità di valorizzazione e di pubblica fruizione”, dei beni culturali “che si trovano in giacenza nei depositi regionali, affinché siano valorizzati attraverso l’esposizione in luoghi pubblici o privati”.
Il decreto è stato contestato da più parti, e ora in sospeso all’Ars, l’assemblea regionale, in attesa dei decreti attuativi: contestato perché da un lato permette di affittare, per un tempo che può arrivare a 14 anni, beni culturali mobili, dall’altro prevede l’impiego di tirocinanti e volontari per la catalogazione di questi beni. Eppure l’assessore insiste a considerarla una “rivoluzione”. Ma di che tipo di rivoluzione di tratterebbe?
Ne parleremo con accademici, attivisti, giornalisti e giuristi.
Introduce: Chiara Paladino, Zabut – centro documentazioni e studi delle lotte sociali in Sicilia
Interverranno:
Silvia Mazza, storica dell’arte e giornalista
Antonio Casano, Osservatorio per il diritto alla città Palermo
Ignazio Buttitta, docente di storia delle tradizioni popolari, Università di Palermo
Massimo Cultraro, dirigente CNR e docente all’Università di Palermo
Rita Paris, Associazione Bianchi Bandinelli
Michele Campisi, Italia Nostra
Modera: Andrea Incorvaia, Mi Riconosci
Altri ospiti potranno essere annunciati nei prossimi giorni.
Potrete seguire il dibattito in diretta e porre le vostre domande nei commenti, ma se lo desiderare potete inviare le vostre domande anche a miriconosci.beniculturali@gmail.com
Dibattiamo online, ma non ci fermiamo!
Ulteriori dettagli saranno comunicati a breve.
Per segnalazioni, contributi, comunicati stampa scrivere a pressenza.redazionepalermo@gmail.com