Arriva dai leader della Chiesa cattolica di tutto il mondo l’appello di stop alle armi nucleari. Dopo il messaggio chiaro di Papa Francesco, questa volta sono le autorità episcopali a scendere in campo. Tra loro, Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme, il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza episcopale italiana, Joseph Mitsuaki Takami, presidente della Conferenza episcopale giapponese, e poi Jean-Claude Höllerich, cardinale dell’arcidiocesi di Lussemburgo e presidente della Pax Christi lussembughese, ma anche Malcom McMahon (arcivescovo di Liverpool), Giovanni Ricchiuti (arcivescovo di Altamura e presidente di Pax Christi Italia), José Domingo Ulloa Mendieta, arcivescovo di Panama, Terry Brady, vescovo dell’arcidiocesi di Sydney e molte altre autorità del mondo.
Con questa lettera aperta comunicano di aver accolto “con favore” l’entrata in vigore il 22 gennaio 2021 del Trattato Onu sulla proibizione delle armi nucleari. “Siamo incoraggiati dal fatto che la maggioranza degli Stati membri delle Nazioni Unite sostenga attivamente il nuovo trattato attraverso l’adozione, le firme e le ratifiche – scrivono – È giusto che la Santa Sede sia stata tra i primi Stati ad aderire all’accordo nel 2017. Inoltre, i sondaggi dell’opinione pubblica mondiale dimostrano la convinzione globale che le armi nucleari debbano essere abolite. La peggiore di tutte le armi di distruzione di massa è stata da tempo giudicata immorale. Adesso è anche finalmente illegale”.
Nel sostenere “la leadeship” che Papa Francesco sta esercitando “a favore del disarmo nucleare”, citando anche la sua visita a Hiroshima e Nagasaki del novembre 2019, quando il pontefice ha condannato sia l’uso del possesso di armi nucleari “da parte di qualsiasi Stato”, i leader cattolici sottolineano: “ci uniamo ad esortare i governi a firmare e ratificare il Trattato delle Nazioni Unite sulla proibizione delle armi nucleari”