C’è un fatto nuovo che può segnare la svolta nella lotta alla pandemia: con un voto quasi “a sorpresa” ieri il Parlamento Europeo ha approvato con 293 voti contro 284 un emendamento di vitale importanza, in cui “si invita l’UE a sostenere l’iniziativa presentata da India e Sud Africa in seno all’Organizzazione Mondiale del Commercio, con la quale si richiede una sospensione temporanea dei diritti di proprietà intellettuale relativi ai vaccini, alle attrezzature e alle terapie per far fronte alla COVID-19”.
“La voce di centinaia di movimenti e organizzazioni, in Italia e in Europa, di personalità prestigiose della scienza, della cultura e del sociale, è arrivata dentro la massima assise europea e ha vinto il primo difficile round, lo possiamo ben dire – ha dichiarato Vittorio Agnoletto, coordinatore italiano della Campagna europea -Right2Cure#NoprofitOnPandemic. Ora più che mai ci aspettiamo un’assunzione di responsabilità dal presidente del Consiglio Mario Draghi, che non ha mai risposto alla nostra lettera del 19 aprile scorso. L’occasione cruciale è proprio il Global Health Summit di domani a Roma, dove ci aspettiamo che assuma la posizione indicata dal Parlamento Europeo.” L’emendamento approvato, contro i pronostici negativi della vigilia è quello proposto dalla Sinistra Europea alla risoluzione n°14 nota come risoluzione sull’AIDS, approvata nella sua interezza a larghissima maggioranza con 468 voti contro 63: un voto in contropiede e che ribalta le carte in tavola“ perché il dibattito e il voto successivo sulla COVID 19 era stato rinviato a giugno.
Dopo le aperture del presidente americano Joe Biden e le stesse dichiarazioni del presidente francese Emmanuel Macron, a nome di tutti i paesi partecipanti al vertice sull’Africa, si è aperto un nuovo scenario: “Il dado è tratto – afferma il Comitato Italiano della Campagna europea -Right2Cure#NoprofitOnPandemic. La Commissione Europea a partire dalla sua presidente Ursula von der Leyen, che sarà presente a Roma, deve applicare quanto indicato dal voto del Parlamento. Così pure ci aspettiamo che il G20 si assuma le sue responsabilità: bisogna urgentemente uscire dall’impasse, che sta inficiando la produzione di quantitativi adeguati dei vaccini ed attivarsi nei confronti delle società farmaceutiche per la condivisione delle loro conoscenze e dei loro dati attraverso il pool di accesso alle tecnologie (C-TAP) relative alla COVID-19 dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Gli strumenti ci sono già e sono previsti dalle stesse norme sulla flessibilità del Trips; occorre solo la volontà per metterli in atto. Non è più tempo di generiche affermazioni di principio, a cui non seguono azioni concrete o di discorsi che aggirano il problema di fondo, che è e resta la sospensione temporanea dei brevetti!”