Il Presidente del Venezuela Nicolás Maduro ha rilasciato alcune dichiarazioni in questi giorni a margine del dialogo con l’opposizione che si sta svolgendo in Messico, con il sostegno della Norvegia e l’osservazione dei governi della Russia e dei Paesi Bassi.
Questa domenica, 5 settembre, si è svolta la terza giornata di deliberazioni tra la delegazione del governo socialista bolivariano e l’opposizione venezuelana di destra.
Il presidente venezuelano ha assicurato che il suo governo costituzionale sarà disponibile nel cercare accordi con l’opposizione, affermando che, con il dialogo nazionale, il Venezuela sta avanzando verso una nuova fase di stabilità politica in cui, i settori che hanno risposto all’agenda socialista con la violenza politica delle minacce e delle guarimbas, riconoscano oggi la legittimità del governo bolivariano e dei processi elettorali.
In un’intervista al programma Aquì con il giornalista e ministro della Cultura Ernesto Villegas, il presidente ha sottolineato che il Tavolo di Dialogo Nazionale ha il fine di instaurare il riconoscimento reciproco degli attori politici del Paese caraibico.
Fino ad oggi, intanto, tra le parti è stato firmato un memorandum d’intesa che, attraverso il rappresentante plenipotenziario Jorge Rodriguez, ha portato le proposte di dialogo all’Assemblea Nazionale e al governo.
Fino ad oggi sono stati sottoposti a valutazione due documenti. Il primo riguarda la revoca di tutte le sanzioni e la restituzione di tutti i conti sequestrati dalle istituzioni finanziarie internazionali; mentre in secondo luogo è stato presentato un documento per presentare una dichiarazione sui diritti legittimi dei venezuelani in Guyana Esequiba.
Per quanto riguarda le aspettative del tavolo di dialogo, il presidente ha assicurato che il suo governo sarà disponibile a dialogare con l’opposizione in un ottica di ripresa e per il benessere del popolo venezuelano.
“Quando ci sediamo con l’opposizione, capiamo che ci sono problemi personali, differenze politiche, differenze elettorali, odio, invidia, meschinità, intra-opposizione. Non si sa cosa aspettarsi” – ha dichiarato.
“Quello che posso dire al Venezuela è che avremo la massima quantità di pazienza e altezza strategica, ingoieremo quanti rospi devono essere inghiottiti con la sabbia inclusa, per cercare il benessere dei venezuelani”, ha detto.
“Quando ci siamo seduti a quel tavolo non ci siamo seduti con il governo degli Stati Uniti” – eppure – “Quando ci siamo seduti a quel tavolo con l’opposizione, abbiamo capito che ci sedavamo con il governo degli Stati Uniti, perché quei politici dipendono dalle opinioni degli Stati Uniti.” – ha dichiarato Maduro.
“D’altronde l’opposizione di estrema destra di Voluntad Popular dipendeva tanto dalla precedente amministrazione statunitense guidata dell’ex presidente Donald Trump quanto da quella “democratica” guidata da Joe Biden”.
Così ha risposto Maduro, aggiungendo – “In Venezuela non c’è mai stata dualità di potere. Ci sono stati due governi che governavano il territorio, la popolazione, le istituzioni e le politiche pubbliche? Mai. C’era un solo governo legittimo, il governo costituzionale bolivariano”.
Peraltro la stessa constatazione era stata fatta ad agosto dell’anno scorso persino dal senatore democratico USA Chris Murphy che, rivolgendosi ad Elliott Abrams, allora rappresentante del Dipartimento di Stato per questioni relative al Venezuela, dichiarò come Guaidó in Venezuela non avesse mai avuto un solido consenso e come il suo governo golpista fantoccio non avesse mai avuto alcuna territorialità reale.
Maduro nell’intervista ha aggiunto che “qui non c’è mai stata dualità di potere politico, quella che c’è stata è stata una brutale campagna contro il Venezuela Bolivariano. Hanno cercato il rovesciamento del governo, la distruzione della Rivoluzione Bolivariana e una sorta di colonizzazione politica ed economica del Venezuela.”
È infatti comprovato da fatti, testimonianze e documenti ufficiali che durante l’amministrazione Trump si erano cercati contatti nelle Forze Armate Nazionali Bolivariane (FANB) per corrompere e coinvolgere alcuni membri in un colpo di Stato. Fatti dichiarati pubblicamente e impudentemente anche da Abrams, soprattutto se giunge da quel Paese che si descrive come “difensore di democrazia e diritti umani nell’intero globo terrestre” .
Oggi Maduro, nonostante i tavoli di dialogo, ha escluso ogni possibilità di impunità per gli attori politici golpisti che in questi anni sono stati favorevoli a misure coercitive responsabili di danni economici alla nazione.
Il presidente venezuelano ha sottolineato che la giustizia prevarrà sugli innumerevoli danni causati alla popolazione dalla politica di saccheggio di beni e blocco dei conti all’estero.