Nel pomeriggio di domenica 5 settembre si è tenuto a Gaggiano, centro all’interno del Parco Agricolo Sud Milano, lungo il Naviglio Grande, un presidio organizzato da un gruppo di associazioni antifasciste, partiti democratici e movimenti, che contestano l’apertura di una sede del movimento neofascista Lealtà e azione nel centro del paese, in Via Matteotti (una vera e propria bestemmia aprire un covo fascista in una via intitolata a un martire del fascismo).
La piazza del Comune di Gaggiano si è riempita di centinaia di manifestanti, giunti non solo dal territorio milanese, ma anche dal Comasco e dalla Liguria, determinati nel ribadire l’incompatibilità fra le associazioni e i gruppi neofascisti e la Costituzione. Dopo una serie di interventi di rappresentanti in gran parte molto giovani (il che induce a sperare in un futuro migliore), al termine del presidio Saverio Ferrari, militante antifascista, scrittore e fondatore dell’Osservatorio democratico sulle nuove destre, meritoria organizzazione che si occupa di studiare e monitorare i rigurgiti fascisti, xenofobi e intolleranti nel paese, ha illustrato con una vera e propria Lectio Magistralis la genealogia del movimento neofascista Lealtà e azione. Ha ricostruito passo dopo passo le connessioni politiche e “culturali” (per così dire, dato che fra i punti di riferimento del gruppo stanno soggetti come Degrelle o Codreanu. Chi non li conoscesse, faccia una veloce ricerca in Internet), tra il gruppo e le destre radicali, extraparlamentari e parlamentari.
Un pomeriggio dunque di lotta e cultura, le due gambe dell’antifascismo militante, ma anche di fraternità, incontro e empatia fra militanti. Un elemento non secondario, soprattutto dopo il lungo inverno della pandemia, i cui strascichi si manifestano anche in quella crisi economica, sociale e culturale su cui i peggiori apprendisti stregoni del fascismo vecchio e nuovo fanno leva per manipolare e strumentalizzare menti e cuori.