Il 26 settembre si voterà per un nuovo governo in Germania. La cancelliera Merkel si ritira e, in generale, queste elezioni vengono considerate importanti per il futuro del paese. Questo si applica soprattutto ai provvedimenti pratici da prendere nella questione climatica e delle politiche sociali.

Tutte le persone, giovani e adulti, dovrebbero poter avere una vita felice e appagante su questo pianeta. Per farlo, il movimento contro il cambiamento climatico deve mandare un messaggio chiaro prima delle elezioni e portare in strada persone di ogni classe sociale”, è l’appello dei manifestanti.

Secondo molti scienziati, organizzazioni, economisti e inclusa una gran parte di pubblico, la coalizione precedente tra democristiani e socialdemocratici ha davvero fallito in questo. Negli ultimi anni si è parlato molto della salvaguardia del clima, ma non sono state prese vere e proprie misure per tutelarlo seriamente. I provvedimenti sono stati spesso posticipati e annunciati come semplici obiettivi da raggiungere.

Quest’anno, il Partito Verde si presenta alle elezioni con la sua candidata a cancelliera, Annalena Baerbock, avendo per la prima volta alle spalle un solido appoggio popolare. Dopo la nomina della candidatura della Baerbock, i pronostici l’hanno inserita in testa alle classifiche come partito potenzialmente vincente, ma nelle settimane successive ha perso terreno, secondo i sondaggi. Le ultime statistiche la collocano al terzo posto.

Il Movimento Fridays for Future, il Partito Verde, le ONG e diverse organizzazioni sentono adesso la necessità di mobilitare un gran numero di persone due giorni prima delle elezioni, e presentare l’argomento del cambiamento climatico come tema prioritario delle decisioni elettorali.

Per questo motivo, ieri sono state organizzate manifestazioni nelle grandi città con oltre seicento mila partecipanti in tutta la Germania, in più di 400 centri urbani. Secondo le organizzazioni, erano presenti 100.000 manifestanti solo a Berlino. Tra loro c’era Greta Thunberg, che ha tenuto un discorso.

Molti di coloro che sono intervenuti all’evento hanno segnalato che il Sesto Rapporto IPCC (Gruppo Intergovernativo sul Cambiamento Climatico) AR6, con il contributo del Gruppo del Lavoro I, La Scienza Basica, ha sottolineato che:

È chiaro che la presenza umana ha aumentato le temperature dell’atmosfera, degli oceani e delle superfici terrestri. Sono stati prodotti dei cambiamenti rapidi e diffusi nell’atmosfera, negli oceani, nella criosfera e nella biosfera”.

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Pertanto, è scientificamente provato che il cambiamento climatico è prodotto dal nostro stile di vita ed è sconcertante che i cinque rapporti precedenti, che riportavano considerazioni evidenti, sono stati ampiamente ignorati dai politici. Senza applicare le misure lì proposte, hanno seguito ancora una volta gli interessi delle grandi imprese e degli altri settori economici.

Si spera dunque che, dopo le elezioni in Germania, il nuovo governo abbia compreso quali misure siano essenziali e debbano essere implementate in tempi brevi.

I cambiamenti climatici che si osservano al giorno d’oggi in Germania, come il caldo, le inondazioni, la siccità, così come anche i venti forti, hanno fatto ricredere molte persone. Le indagini condotte tra i cittadini dimostrano che il cambiamento climatico è percepito come oggetto prioritario delle discussioni politiche.

Già dal rapporto del Club di Roma di 40 anni fa, gli scienziati ci hanno messi in guardia sul cambiamento climatico.

https://www.clubofrome.org/publications/

Di certo non mancano le informazioni. I fatti sono chiari. Tuttavia, è un comportamento tipico delle persone, non solo dei governi, comportarsi da imprudenti. Troppo spesso si fa affidamento al principio della speranza. Fino ad ora, non c’è stata alcuna misura in nessun ambito che abbia evitato in modo decisivo ed efficace un problema prevedibile. È lo stesso, ad esempio, per la questione della resistenza agli antibiotici. Dalla metà degli anni ‘70 le scoperte scientifiche e le misure da prendere sono state individuate e approfondite più volte dagli esperti e dall’OMS, senza però che i politici le avessero trasformate in azioni effettive ed efficaci, né abbiano l’intenzione di farlo ora. L’influenza dell’industria farmaceutica, della lobby agricola ed del settore veterinario pesa troppo.

I politici attuali sono in bilico tra le considerazioni scientifiche come oggetto delle proprie azioni, gli interessi economici e l’impatto sociale delle misure adottate sulla popolazione. Tuttavia, gli interessi delle imprese e delle multinazionali, spinte dalle lobby, si trovano sempre al primo posto nelle decisioni politiche. Per questo gran parte della popolazione non è stata debitamente informata dai politici sui possibili cambiamenti climatici e delle sue conseguenze. I cittadini educati e istruiti esigono misure concrete, ritenute però indesiderate perché non sono in sintonia con gli obiettivi monetari dell’economia.

Entrambe le questioni devono cambiare dopo le elezioni in Germania. Abbiamo bisogno di una nuova forma di società che metta le persone al primo posto, non le industrie. Dato che gli esseri umani fanno parte della natura e, dunque, dell’ambiente, preservare i pilastri naturali della vita deve essere la massima priorità delle azioni dei governi eletti dal popolo.

Pertanto, il nuovo governo dovrà prendere concretamente le seguenti misure:

  • Eliminare progressivamente l’uso dei combustibili fossili come petrolio, carbone e gas.
  • Tassare le emissioni di CO2 per mantenere la giustizia sociale.
  • Promuovere l’energia rinnovabile.
  • Liberarsi della corsa agli armamenti e del commercio di armi.
  • Preservare la biodiversità.
  • Restaurare gli ecosistemi distrutti dagli incendi e dal boom edilizio.
  • Riorientare e ristrutturare l’agricoltura promuovendo metodi ecologici.
  • Promuovere il trasporto pubblico locale.

E molto altro.

Naturalmente, queste azioni hanno un impatto imminente in ampi settori della popolazione, dato che comportano restrizioni personali, come ad esempio nel caso dei viaggi e della mobilità. L’economia dovrà subire un cambiamento rilevante e una profonda riorganizzazione.

Per avere l’appoggio della popolazione e garantire degli amortizzatori sociali, c’è bisogno dell’educazione e di un dibattito generale sul futuro del pianeta e dell’umanità, della sua integrazione negli habitat e dei processi naturali.

La prospettiva della crescita senza limiti deve essere sostituita da una visione del futuro che tuteli le risorse naturali e gli equilibri sociali globali.

Tuttavia, questo accadrà solo se si coinvolgerà gran parte della popolazione contro gli interessi delle grandi società, sia da un punto di vista politico, e quindi durante le elezioni, sia da un punto di vista extraparlamentare e cioè mediante manifestazioni e gruppi di lavoro. In tutto il mondo, e non solo in vista delle elezioni in Germania, bisogna aumentare la pressione sui governi per la lotta al cambiamento climatico e ai conseguenti danni sociali.

Ci auguriamo che le prossime elezioni contribuiscano a prendere una nuova direzione in questo grande paese industriale e agricolo che è la Germania.

Traduzione dallo spagnolo di Caterina Mauriello. Revisione di Thomas Schmid.