15 note, una sintesi e un promemoria.
Appunti nati dal bisogno di sintesi e chiarezza. Che possano essere utili anche a chi legge.
1) Banche e agglutinazioni finanziarie internazionali hanno utilizzato la pandemia per qualcosa che già si stava tentando in precedenza: sostituire gli agonizzanti stati nazionali con strutture pre-totalitarie a controllo sovranazionale diretto, con uno Stato Parallelo (SP).
2) L’interesse è proteggere i loro interessi minacciati da varie crisi nazionali ed internazionali e da una turbolenza psicosociale dei popoli, contrattaccando e accelerando sull’accentramento dei mezzi e delle risorse.
3) Per fare questo devono aumentare il controllo e trasformare una presunta e traballante “economia del libero mercato” con una economia controllata direttamente da pochi poteri interlacciati, in comunicazione dirette con “teste di ponte” in ogni nazione o regione continentale. In questo “cono” agisce lo Stato Parallelo.
4) I vaccini, finanziati ampiamente dagli Stati nazionali o da organizzazioni miste sovranazionali, sono in mano a multinazionali che attraverso organismi appositamente creati, come l’Ema in Europa, hanno avuto via libera per smerciare in regime di monopolio i loro prodotti in modo “forzoso” attraverso gli Stati e le organizzazioni sovranazionali, in regime di “emergenza pandemica mondiale”.
5) Si tratta di un affare “rotondo”: hanno ricevuto ingenti finanziamenti, hanno in mano i brevetti, difesi dagli Stati più importanti e dalle più importanti organizzazioni sovranazionali, hanno “prevenduto” migliaia di milioni di dosi (per gli Stati ricchi in numero tra le 4 e le 8 volte il loro numero di abitanti). Commesse gigantesche, con dosi ancora non prodotte e già vendute, con un sistema di indennizzi e contratti che mette al riparo da ritardi, incertezze e ripensamenti da parte degli Stati stessi.
6) Un “accordo” che indebita ancora di più gli Stati, mettendoli in forma definitiva alla mercé delle banche e delle organizzazioni e agglutinamenti finanziari sovranazionali. Ciò rafforzato dalla campagna di “paralisi produttiva e sociale” ingenerata dalla politica di “contrasto” alla pandemia. Questo “accordo” ristruttura le economie nazionali e regionali, forzando la mano per la “distruzione creativa” della media e piccola impresa, mentre la grande impresa è ancora più incatenata al servizio di questi poteri.
7) Un accordo che comporta la distruzione delle forme politiche tradizionali, già imperfette e “penetrate” dall’interno dal polipo degli interessi dei monopoli finanziari, che comporta la distruzione del bilanciamento dei poteri e lo svuotamento dei dettami costituzionali. Il controllo diretto della stampa è un fattore decisivo per perseguire questi interessi, soprattutto attraverso l’ormai rodata tecnica del “caracter assassination”, applicato non solo ai singoli ma ad interi gruppi umani e categorie sociali.
8) L’Italia in questo contesto si è trasformata nel laboratorio politico-finanziario di riferimento, almeno a livello europeo. Le particolari condizioni della vita politica hanno facilitato l’inserimento “diretto” di figure di primo piano dell’estabilishment finanziario mondiale, nonché inserito in posizione chiave degli schieramenti politici, in alcuni elementi chiave dell’organizzazione statale e nei “bureau” di rappresentanza nazionale in organismi sovranazionali, numerosi lobbisti di queste grosse entità sovranazionali.
9) Il “nostro” presidente del Consiglio è, come consuetudine sempre più frequente nel panorama politico italiano, un non-eletto, un “tecnico”, cosa che negli altri paesi è stato ed è ancora difficile inserire con tanta facilità, ancora “intrappolati” dai residuati delle forme della democrazia rappresentativa. Un “tecnico” di una certa rilevanza negli organigrammi finanziari internazionali, che ha acquisito “pieni poteri” e l’ubbidienza pressoché totale di una classe politica ormai completamente ricattabile, frammentata, debole e anche essa in mano ad alcuni elementi chiave direttamente collegati al mondo economico-finanziario.
10) In Italia lo Stato Parallelo sta diventando una realtà concreta e tangibile: le elezioni sono un optional e considerate una evenienza esecrabile per tutti, convincendo anche la popolazione della loro inutilità e preferendo, grazie anche alla campagna stampa che ha esaltato a dismisura il ruolo di alcuni personaggi, la “decisionalità” di pochi, o anche uno solo, di grande “competenza e prestigio internazionale”.
11) Si sta spingendo con frenesia verso una “irreggimentazione” a tappe forzate di ogni aspetto della vita politica e sociale verso un solo obiettivo: la distruzione del tessuto sociale ed economico precedente, sostituendolo con un sistema di premi e punizioni di stampo “zoologico”, una corsa a handicap senza respiro, dove rimane solo tentare di sopravvivere ad ogni livello, produttivo, sociale, relazionale e personale.
12) Si è irreggimentato anche l’apparato industriale e produttivo di grande portata, mentre si riduce all’obbedienza coatta il resto delle realtà sociali e produttive. Ridotti al silenzio o all’impotenza i sindacati, le organizzazioni di tutela sociale di vario livello, le organizzazioni non governative, ottenuto il via libera dal potere giudiziario, incenerito il senso e il funzionamento della Sanità e della Ricerca, in mano a passacarte e a “sponsors” della politica pandemica.
13) Il ricatto dell’obbedire o morire giunge fino alle piccole imprese, private, semiprivate o a sovvenzione pubblica. Molte di queste per sopravvivere scelgono addirittura di essere più “lealiste del Re”, adottando procedure iperzelanti sperando di ottenere una sorta di “bollino blu” tacito che li metta al riparo da rischi o che permetta loro di scavalcare, nella gara della sopravvivenza, altre realtà concorrenti. Il passaggio alla privatizzazione di ogni servizio è comunque oramai dietro l’angolo.
14) Si è abbandonato qualsiasi concetto di cura, di maggiore o minore prossimità, qualsiasi concetto di servizio pubblico universale, qualsiasi concetto di pratica libera e pubblica: abbassare le spese e aumentare, per pochi, i profitti. Chiaramente questo danneggia perlopiù la popolazione con poche risorse e nelle posizioni di più vulnerabilità sociale.
15) Si sta modificando la concezione della vita sociale attraverso i paradigmi della vita “in emergenza”, si sgretola la società e la coscienza individuale cerca la “fuga” dal mondo.
Sintesi: un reset dei paradigmi sociali attacca in modo quasi definitivo il già traballante concetto di democrazia in favore di uno Stato Parallelo, testa di ponte diretto degli interessi di banche e grandi agglutinamenti finanziari internazionali. Lo stato di emergenza pone la “necessità” di abbattere le regole civili consensuate in favore di un sistema pre-totalitario che pretende installarsi tramite l’emergenza permanente all’interno delle coscienze individuali, soggiogate psico-fisicamente, stordite o fomentate attraverso il sistema mass-mediatico. In questo contesto si reclama a gran voce il “deus ex-machina”, il risolutore: questo “scende” dall’empireo del Sistema Finanziario Mondiale, per liberarci dal Virus e dalla sue innumerevoli forme e rappresentazioni (non vi ricorda Satana?): l’operazione riuscirà, ma il paziente sarà morto, e per questo sarà riuscita, ovvero: l’architettura si sta impiantando al di là di questa congiuntura, che si cerca di fare perdurare artificialmente per assestarsi in modo definitivo.
In tutto questo, che ne sarà della personalità, della intimità di ciascuno, della relazione con la sua “anima”, che ne saranno le sue relazioni sociali, l’amicizia, l’amore, le prospettive e i progetti futuri, i grandi ideali e gli slanci di altruismo e di solidarietà? Che ne sarà della coerenza tra ciò che si pensa, si sente e si fa? In definitiva: che ne sarà di noi, delle nostre vite?
Niente è deciso. Non c’è motivo di disperarsi troppo a lungo; mirare con decisione al futuro, ribellarsi all’apparente destino, cogliere l’opportunità per una revisione interna e delle proprie relazioni, che si smuova la compassione profonda verso il fenomeno umano. Uscire per necessità imperiosa da questo mondo di residui preistorici; affacciarsi senza paura verso una Storia pienamente Umana. Ognuno di noi è un mondo inesplorato e insieme possiamo essere un Universo in Espansione… Sursum Corda!