Mentre gli oceani del mondo, gli animali non umani e le piante giocano ruoli da protagonisti nel sostenere il nostro ecosistema, perché noi umani siamo così decisi a sabotarlo?
Vorrei presentarvi un modo alternativo di guardare questo pianeta su cui viviamo. Lo chiamiamo pianeta Terra, ma in realtà dovrebbe essere chiamato pianeta oceano. Ciò che rende possibile la vita su questo pianeta è un elemento molto importante: l’acqua. Questo è il pianeta acqua. Ci è stato insegnato che l’oceano comprende il mare. Tuttavia, l’oceano è molto più di questo.
Il nostro è un pianeta di acqua in continua circolazione che si muove attraverso varie fasi, ognuna intimamente legata ad ogni stadio. È l’acqua del mare, dei laghi, dei fiumi e dei torrenti. È l’acqua che scorre nel sottosuolo e nelle profondità del pianeta, rinchiusa nella roccia. È l’acqua nell’atmosfera o racchiusa nel ghiaccio.
Ed è l’acqua che si muove in ogni singola cellula vivente di ogni pianta e animale sul pianeta.
L’acqua è vita, alimentata dal sole che la pompa dal mare all’atmosfera e dentro e attraverso ogni nostra cellula vivente. L’acqua è la vita che scorre nel nostro corpo, eliminando i rifiuti e fornendo nutrienti. L’acqua che è ora nel mio corpo era una volta ferma nel ghiaccio. Una volta si muoveva sottoterra. Un’altra volta era nelle nuvole o nel mare. Anche l’attrazione gravitazionale della luna agisce sull’acqua nel nostro corpo allo stesso modo in cui agisce sull’acqua del mare. L’acqua è il legame comune tra tutti gli esseri viventi su questo pianeta e, nell’insieme, tutta quest’acqua nelle sue molteplici forme e collocazioni costituisce l’oceano collettivo della Terra. L’oceano è il sistema di supporto vitale per l’intero pianeta. Nelle profondità del mare, il fitoplancton produce ossigeno mentre si nutre di azoto e ferro forniti dalle feci delle balene e di altri animali marini. L’acqua dei fiumi e dei laghi rimuove le tossine, i sali e i rifiuti. Gli estuari e le zone umide agiscono come i reni per rimuovere ulteriori tossine, e i sali minerali vengono scaricati in mare. Il calore del sole pompa l’acqua nell’atmosfera, dove viene purificata e riportata sulla superficie del pianeta, dove gli esseri viventi la bevono o la assorbono prima di scaricarla nei loro sistemi. È questo complesso sistema circolatorio globale che fornisce tutto ciò di cui abbiamo bisogno per il cibo, i servizi igienici e la regolazione del clima, per la vita.
L’acqua è vita e la vita è acqua. I fiumi e i torrenti sono le arterie, le vene e i capillari della Terra, che svolgono le stesse funzioni che hanno nel nostro corpo: rimuovere i rifiuti e fornire nutrienti alle cellule. Quando un fiume viene arginato, è come tagliare il flusso di sangue in un vaso sanguigno. Per esempio, la grande diga di Assuan sul fiume Nilo in Egitto ha affamato le terre sottostanti di nutrienti, accumulando acqua tossica al di sopra.
Tutto questo sistema interdipendente è il supporto vitale di se stesso. Il libro Gaia di James Lovelock propone l’ipotesi che tutti gli organismi viventi interagiscono con i loro dintorni inorganici per formare un complesso sistema sinergico e autoregolante che aiuta a mantenere e perpetuare le condizioni per la vita sul pianeta. In altre parole, la vita opera il proprio sistema di supporto vitale. In questo sistema, non tutte le specie sono uguali. Alcune sono essenziali e altre meno, ma tutte le specie sono collegate. Le basi essenziali di questo sistema di supporto vitale sono microbi, fitoplancton, insetti, piante, vermi e funghi. I cosiddetti animali “superiori” non sono così essenziali, e uno di loro – gli esseri umani e gli animali e le piante addomesticate che possediamo – sono spaventosamente distruttivi. Mi piace paragonare la Terra a un’astronave. Dopo tutto, questo è ciò che il nostro pianeta è: un’enorme astronave che trasporta il carico di vita in un viaggio veloce e furioso intorno all’enorme galassia della Via Lattea. È un viaggio così lungo che ci vogliono circa 250 milioni di anni per fare una sola circumnavigazione. Infatti, il nostro pianeta ha compiuto questo viaggio solo 18 volte da quando si è formato dalla polvere della nostra stella più vicina.
Affinché un’astronave funzioni, ci deve essere un sistema di supporto vitale ben gestito da un equipaggio esperto e competente. È questo equipaggio che produce i gas della nostra atmosfera, specialmente ossigeno, azoto e anidride carbonica. È questo equipaggio che sequestra i gas in eccesso, in particolare il carbonio e il metano. È questo equipaggio che pulisce l’aria, ricicla i rifiuti e assiste nella circolazione dell’acqua. Fornisce anche cibo, sia direttamente che indirettamente attraverso l’impollinazione. È questo equipaggio che rimuove le tossine dal suolo e lo mantiene umido e produttivo. Le piante servono gli animali e gli animali servono le piante. Le piante si nutrono del suolo e gli animali si nutrono delle piante e, a loro volta, gli animali apportano nutrienti al suolo.
Alcune specie, specialmente quelle che chiamiamo animali “superiori” (soprattutto i grandi mammiferi), sono principalmente passeggeri. Alcuni di questi passeggeri contribuiscono molto al mantenimento del sistema di supporto vitale, anche se non sono così critici come le specie assolutamente essenziali che servono come ingegneri instancabili del sistema. C’è una specie di passeggero, tuttavia, che molto tempo fa ha deciso di ammutinarsi dall’equipaggio e andare per la sua strada, contenta di passare le sue giornate intrattenendosi e preoccupandosi solo del proprio benessere. Quella specie è l’Homo sapiens.
Ci sono altre specie, sia vegetali che animali, che abbiamo schiavizzato per i nostri scopi egoistici. Queste sono le piante addomesticate che sostituiscono le piante selvatiche che aiutano a far funzionare il sistema. Sono gli animali che abbiamo schiavizzato per procurarci carne, uova e latte, o per divertirci, compiendo abusi, torture e uccisioni.
Man mano che il numero di animali schiavizzati aumenta, gli animali selvatici vengono decimati attraverso lo sterminio o la distruzione dell’habitat. Le piante che schiavizziamo devono essere “protette” con fertilizzanti chimici letali e semi geneticamente modificati, insieme ad altri veleni chimici come erbicidi, fungicidi e battericidi.
Stiamo rubando la capacità di carico degli ecosistemi ad altre specie per aumentare il numero di uomini e animali domestici. La legge delle risorse finite impone che questo sistema crolli. È semplicemente insostenibile.
Grazie alle capacità tecnologiche, gli esseri umani si sono evoluti per servire una funzione molto importante: abbiamo la capacità di proteggere l’intero pianeta dall’essere colpito da un asteroide killer come quello che fece visita ai nostri amici dinosauri 60 milioni di anni fa. Anche se a volte mi chiedo se potremmo farlo, considerando la nostra mancanza di cooperazione all’interno della nostra specie. Abbiamo anche le capacità e l’intelligenza, se decidiamo di utilizzare queste abilità, per affrontare con decisione il cambiamento climatico che siamo direttamente responsabili di aver creato. Ma lo faremo?
Questo articolo è tratto da Urgent! Save Our Ocean to Survive Climate Change, del capitano Paul Watson (GroundSwell Books, 2021). Questo adattamento web è stato prodotto da GroundSwell Books in collaborazione con Earth | Food | Life, un progetto dell’Independent Media Institute.
Il capitano Paul Watson è un attivista canadese-americano per la conservazione marina che ha fondato il gruppo d’azione diretta Sea Shepherd Conservation Society nel 1977 ed è stato più recentemente presentato nella popolare serie televisiva di Animal Planet “Whale Wars” e nel documentario sulla sua vita, “Watson”. La missione di Sea Shepherd è di proteggere tutta la vita marina oceanica. Watson è autore o co-autore di più di una dozzina di libri, tra cui Death of a Whale (2021), Urgent! (2021), Orcapedia (2020), Dealing with Climate Change and Stress (2020), The Haunted Mariner (2019), e Captain Paul Watson: Interview with a Pirate (2013).
Traduzione dall’inglese di Thomas Schmid.