“Sono passati 24 anni dalla prima proposta che abbiamo fatto presentare per l’inserimento degli animali nella Costituzione, aprendo la strada che ci avrebbe condotto alla grande conquista di civiltà ottenuta oggi, con il riconoscimento di Animali e Ambiente nella Legge fondamentale dello Stato”
È il commento a caldo di Gianluca Felicetti, Presidente della Lega Anti Vivisezione (LAV), che esprime soddisfazione per il voto con cui la Camera ha finalmente e definitivamente approvato, a maggioranza dei due terzi, con 468 voti a favore, 1 contrario e 6 astenuti, il Disegno di Legge Costituzionale fortemente sostenuto in particolare dalle e dai parlamentari De Petris, Maiorino, Perilli, Corneli, Giammanco, Brambilla, Sarli, Muroni, Nugnes.
“Dopo un lustro dalla prima presentazione e passate cinque legislature, finalmente ecco il risultato del nostro impegno e di tante battaglie trasversali agli schieramenti politici”, aggiunge Felicetti.
Grazie a questa riforma, gli animali entrano a pieno diritto nella Costituzione, comparendo negli articoli 9 (oggetto di particolare tutela) e 41 (relativamente all’iniziativa economica privata) ben quattro volte: come animali, come ambiente, come biodiversità e come ecosistemi, nella parte dei principi fondamentali della Repubblica e con un rimando esplicito alle Leggi dello Stato che dovranno darne attuazione.
Oltre a costituire il dovuto riconoscimento di una ormai diffusa e radicata sensibilità maturata dagli italiani nel corso dei decenni, l’inserimento degli animali nella Costituzione – siamo il quinto Paese al mondo a farlo – rappresenta una pietra miliare e uno strumento concreto per progredire nella loro effettiva tutela a livello legislativo e giurisdizionale.
“Avremmo certamente voluto di più, ma anche date le attuali condizioni politiche, consideriamo già un miracolo che le nuove previsioni non si applichino solo a cani e gatti, come chiedeva la Lega, ma a tutti gli animali, in piena coerenza con il principio antispecista che da sempre muove il nostro operato – conclude Felicetti. “Questa riforma colma un vuoto inaccettabile nella Carta fondamentale del nostro Stato. Non si deve considerare un punto di arrivo, ma di partenza, anzi di ripartenza. Con più slancio e forza. Per ottenere più facilmente e prima, tutela e rispetto degli animali nelle prossime leggi, così come nelle sentenze dei tribunali. Perché così tutta l’Italia civile e del volontariato avrà per gli animali ancora più voce in capitolo”.
Il percorso legislativo dal 1998 a oggi: