In un’intervista a una radio del suo paese, l’ex presidente uruguaiano ha invitato il presidente eletto del Cile a lavorare per il popolo. “Quando si è apparentemente in cima, più che mai non bisogna dimenticare coloro che sono molto più in basso. E coloro che lottano per mitigare la disuguaglianza devono esprimerlo in tutti i gesti della loro vita”, ha detto Mujica a Boric in un’intervista radio senza precedenti.
Questo martedì, nell’intervista che ha rilasciata all’emittente radiofonica uruguaiana M24 Radio, il presidente eletto cileno Gabriel Boric ha potuto incontrare nuovamente l’ex capo di stato dell’Uruguay, Pepe Mujica, che gli ha dato una serie di raccomandazioni in vista del suo insediamento a Santiago del Cile.
“Abbiamo parlato con Pepe qualche tempo fa. Sa di essere un punto di riferimento per noi. Il suo consiglio è stato ben accolto. L’ho detto molte volte in Cile, avanzare passo dopo passo per non cadere, ma non smettere mai di salire quei gradini, è un tema che abbiamo sempre presente come regola di condotta nel nostro operato”, ha dichiarato Boric in un dialogo fraterno.
Dopo avergli mandato un abbraccio e augurato buona fortuna, Mujica è entrato in tema, incoraggiando il lavoro di Boric a capo del governo cileno che inizierà l’11 marzo. “Ho fiducia nelle tue capacità, nel vento fresco con una visione più aperta di un mondo progressista”, gli ha detto Mujica prima di dargli una serie di consigli in vista della sua nuova responsabilità.
Attraverso l’esperienza fatta in Uruguay, l’ex presidente ha cercato di trasmettere a Boric alcune idee per il suo impegnativo lavoro a capo dell’esecutivo.
“Nell’ultima campagna elettorale nel mio paese mi veniva presentato di continuo il modello cileno. Ogni settimana due, tre, quattro cileni di passaggio a Montevideo venivano a trovarmi. Tutti mi hanno raccontato le loro avventure. Altri stavano studiando all’università e dopo la laurea avrebbero impiegato 20 anni per pagare gli studi. Ho detto loro: ‘Non confondete il PIL con la realtà delle persone’. E pochi giorni dopo il Cile è esploso. Una società può avere successo economico e terribili debiti sociali; questo è il lavoro che vi aspetta”, ha detto Mujica a Boric.
La distribuzione della crescita economica è essenziale
“Che senso ha il successo economico se non raggiunge la base della società e se la prosperità non è condivisa?”, ha chiesto Mujica. “È come dire che nella vita le masse devono soffrire, sembra che il destino della vita sia soffrire e incontrare delle difficoltà. Lo scopo della vita è lottare per essere felici, ma la felicità è sociale, globale. Dobbiamo diffondere la felicità, perché poi gli stessi benestanti finiscono per vivere male. Perché si costruisce un odio smisurato nella società stessa”, ha aggiunto.
Sulla stessa linea, ha spiegato che “la distribuzione della crescita economica è essenziale, perché l’enorme disuguaglianza è il problema del nostro tempo. Non è il problema del Cile, è il problema della nostra civiltà (…) Non possiamo creare società più giuste e vivibili per trasformare il miracolo della vita in una voglia di vivere per tutti? Questa è la sfida. La prosperità deve essere condivisa. Mi congratulo con te; per fortuna sei giovane, perché dovrai affrontare un sacco di incomprensioni. Perché quando si chiede ai potenti di cooperare, salta fuori l’egoismo e vogliamo che siano gli altri a pagare. Questa è la sfida, la lotta per un’umanità migliore, non solo più ricca”, ha detto Mujica, mentre Boric ascoltava attentamente.
Allo stesso tempo, l’ex presidente ha augurato buona fortuna a Boric, sempre invitandolo a lavorare per il popolo. “L’essere umano ha bisogno di protezione da parte della società, ma è necessaria la fioritura di tutti gli individui. Spero che una buona parte del tuo popolo ti capisca e ti accompagni”, gli ha detto.
Prima vengono i popoli, poi i governi
“Bisogna governare e non uccidere ciò che rimarrà dopo di te e dopo la tua generazione”, è stato un altro consiglio che Mujica ha dato al presidente eletto, chiarendo che “prima vengono i popoli, poi i governi”.
Infine, lo ha invitato a non ripetere le brutte esperienze. “Non fare i nostri errori. Ho lottato per anni in solitudine, sono diventato amico di (Sebastián) Piñera nonostante le ovvie differenze tra di noi. Sono andato in Antartide con lui, perché era il presidente del Cile (…) Essere come cane e gatto perché non si è d’accordo su certi temi significa danneggiare il futuro del nostro popolo.”
Grato, l’ex leader studentesco cileno ha ripreso le sue parole. “Apprezzo molto l’invito a non ripetere i tuoi errori, perché spesso il peso delle generazioni precedenti trasmette un senso di paura. E preferisco che questo avvenga ammettendo i fallimenti in tutta la loro realtà, per imparare da loro, riuscire ad andare avanti e non rimanere con le mani legate pensando a ciò voi non avete potuto fare”, sono state le parole di Boric.
“Prenditi cura del cuore, della morale e della presenza, perché quando si sta apparentemente in cima, più che mai non bisogna dimenticare coloro che sono molto più in basso. E coloro che lottano per mitigare la disuguaglianza devono esprimerlo in tutti i gesti della loro vita”, ha detto Mujica congedandosi.
Traduzione dallo spagnolo di Thomas Schmid.
Revisione di Anna Polo