Anche il bacino di origine glaciale di Viverone soffre della mancanza di precipitazioni di questo inverno, come tutti i laghi e i fiumi del Nord Ovest. Nel caso del Lago di Viverone la situazione è aggravata da un contenzioso intorno a una roggia, la roggia Fola, unico emissario del lago. Anche la riunione del Contratto di lago del 10 marzo ne ha discusso, senza arrivare a una proposta.
Abbiamo intervistato Renato Deregibus che, come cittadino, si occupa a diversi anni della questione.
Stiamo assistendo a una carenza di acqua mai vista e i livelli dei bacini e dei fiumi diminuiscono a vista d’occhio . Monta però anche una polemica tra i Comuni di Viverone e Azeglio su livello del Lago. Parlano di una roggia, la roggia Fola. Ci spieghi come funziona e perché sarebbe parte del problema?
Sicuramente la situazione degli ultimi mesi nella nostra regione è preoccupante. Già nel 2021 sono caduti solo 698 mm di pioggia contro la media 2005-2021 di 917 mm. E nel 2021 c’era la neve sulle montagne, cosa che oggi non abbiamo. Questi pochi dati ci danno la dimensione del problema. La situazione qui da noi è ancora più grave. Sono decenni che Azeglio e Viverone discutono anche con i tribunali del livello del lago. La Roggia Fola è da centinaia di anni l’emissario di troppo pieno del lago. E’ un canale artificiale lungo 1500 metri, largo circa 2,5 metri e profondo circa 1,5 metri che, all’innalzarsi del livello del lago, lascia uscire l’acqua per sfioro verso Azeglio senza irrigare nessun campo e confluisce nella roggia Violana che poi la scarica verso la Dora Baltea. Se il livello di sfioro viene variato artificialmente ne influisce il livello del lago e in particolare nel 1980 la roggia Fola, che era in parte ostruita, è stata dragata troppo senza controllare il suo livello abbassando così drasticamente il livello del lago. A suon di tribunali e di costruzione di piccoli sbarramenti sulla roggia Fola siamo arrivati fino al 2005. Così anche nel 2006 il Comune di Azeglio, con la regione Piemonte presente nella zona per lavori e rilievi, ha pulito e abbassato la roggia Fola di quei 50 centimetri che determinano la compromissione della zona umida dell’area protetta SIC 2000, il danneggiamento delle rive, l’inagibilità dei porti, degli approdi, l’impossibilità del taglio delle idrofite a riva e il poco decoro delle sponde cementificate.
Insomma questa roggia funziona per il Lago come il ‘troppo pieno’ della vasca da bagno?
Questo piccolo emissario chiamato Roggia Fola è come lo scarico di un vasca da bagno o, meglio, di un lavatoio: più il battente è alto più acqua esce. Pensate che con un battente di sfioro intorno ai 30 cm escono 0,20 m3/secondo che sono 17.280 m3/giorno pari a 10 piscine olimpioniche. Se si stabilisce il troppo pieno ad un certo livello e si lascia il canale pulito l’acqua fluirà liberamente quando raggiunge il troppo pieno.
Ma se il problema è la scarsità di precipitazioni e il diminuire delle falde, cosa può fare lo stabilire il livello di uscita delle acque dalla roggia?
Stabilire il livello di un bacino è la priorità di una Comunità di un lago. Lo hanno fatto ad Avigliana e sul lago Maggiore, per limitarci a due esempi piemontesi. Stabilire il livello di sfioro permette di stabilire quale è il livello minimo a cui le acque fluiscono liberamente dall’emissario. Quando, per esempio, piove in autunno il lago si alza storicamente di 30-40 centimetri. Se poi non piove più in primavera, un po’ per volta, l’acqua se ne va dalla roggia Fola e, se il livello di sfioro è basso, il lago si svuota e rimane per tutta l’estate con un livello inferiore di 50 centimetri rispetto a quello storico precedente al 2006. Ciò avviene fino a quando non ricominciano le piogge consistenti. A maggior ragione adesso che piove in modo concentrato in certe stagioni è necessario non svuotare il lago. Per esperienza negli ultimi decenni la sola evaporazione estiva è responsabile di circa 20-30 cm di riduzione del livello, quindi poco influente rispetto al problema del livello dello sfioro
Chi può intervenire? Come mettere d’accordo i vari enti?
Il Contratto di Lago di Viverone con Presidenza della Provincia di Biella ha tutti i poteri per farlo e nella sua Cabina di Regia ci sono i Comuni che hanno confini con il bacino, le Provincie di Biella, Vercelli, la Città Metropolitana di Torino e la Regione Piemonte. Il Contratto di Lago è stato firmato nel 2016 da tutti i portatori di interesse della Comunità del Lago e, di fatto, non è mai partito. Dal 2017 la questione del livello è stata portata all’attenzione ma, fino ad oggi, si è negato il problema e non si è presa neppure in considerazione la possibilità di trovare una soluzione. A novembre 2021 è stata inviata una petizione sottoscritta da 280 firmatari: cittadini, amministratori pubblici, firmatari del Contratto di Lago di Viverone, pescatori, ospiti, associazioni ambientaliste, operatori turistici, nautiche, circoli velici, campeggi, ristoranti, bar, alberghi, imprenditori e commercianti. Con questa petizione si proponeva di alzare lo sfioro di quei 50 centimetri che dal 2006 hanno cambiato il lago e la vita di chi lo abita. L’operazione può essere fatta con dei semplici sacchi di sabbia posti sul fondo della roggia Fola, al confine della zona umida, lasciando la roggia pulita come deve essere per preservare l’efficienza dello scarico. Faccio ancora un appello a tutte le parti in causa: dimostriamo di essere una comunità e smettiamo di litigare a suon di tribunali; chi soffre è il Lago di Viverone e tutti quelli che vivono, lavorano e si divertono con il Lago.
E’ tempo di mettere da parte paure, conflitti e dispute degli ultimi sessant’anni e essere fattivi.