Dall’inizio di marzo sono moltissimi gli aerei militari partiti da Pisa con destinazione l’aeroporto militare di Rzeszow/Jasionka, in Polonia. Ma non solo, da Pisa partono aerei militari che arrivano in Romania e in Tunisia, o che fanno esercitazioni sopra la nostra città. Aerei come i Boing KC767A o C-130J “Hercules”. Cosa trasportano? Non ci è dato sapere. Questi aerei possono trasportare sia truppe che pallet standard Nato, ma il loro contenuto è stato secretato e nemmeno un parlamentare in carica può accedere a questa informazione.
Vogliamo risposte e chiarimenti, la cittadinanza ha il diritto di sapere che tipo di operazioni militari sta conducendo il proprio Paese, soprattutto quando una città presta i propri aeroporti diventando da una parte protagonista diretto del conflitto, dall’altra potenziale bersaglio.
Secondo quanto denunciato dalla Rete Italiana Pace e Disarmo, quello in corso sembra configurarsi come un vero e proprio “ponte aereo” militare internazionale verso la base di Rzeszow, nella Polonia orientale, dove già dai primi di febbraio opera un comando logistico USA. Su Rzeszow stanno convergendo aerei provenienti anche da altri paesi, in particolare dalla Gran Bretagna, dalla Francia, dal Belgio, dalla Spagna, dal Canada. In Italia alcuni dei protagonisti di questo quadro sono l’aeroporto militare di Pisa e l’aeroporto “Mario de Bernardi” di Pomezia, uno dei più grandi aeroporti militari d’Europa.
È di oggi inoltre la denuncia del sindacato usb di Pisa che rivela come i lavoratori addetti al carico nel Cargo Village dell’aeroporto si sono trovati davanti ad armi e munizioni, invece che “aiuti umanitari”. Un episodio gravissimo che conferma amaramente le nostre preoccupazioni e su cui chiediamo urgentemente chiarezza, sostenendo tutti i lavoratori e le lavoratrici che, nel pieno rispetto della nostra Costituzione, si rifiutano a caricare sugli aerei armi e strumenti di morte.
Dopo la sciagurata decisione di inviare materiali militari in Ucraina e altri soldati per rinforzare i contingenti già schierati nei Paesi baltici chiediamo al Governo di sapere quali siano tutte le operazioni in corso e la tipologia di materiali militari che vengono inviati in Polonia. Il parlamento e la cittadinanza devono essere informati sulle attività militari che il nostro Paese sta compiendo, in aperto contrasto con la nostra Costituzione, utilizzando tutte le basi Nato/statunitensi presenti sul territorio nazionale. Le scelte sconsiderate di questo governo hanno già trascinato l’Italia in una posizione di co-belligeranza escludendo di fatto il nostro Paese da un qualsiasi ruolo di possibile di mediazione del conflitto.
Per questo, insieme alle deputate del gruppo ManifestA abbiamo già chiesto al Ministro della Difesa di riferire in aula e preparato una interrogazione parlamentare. Interrogheremo anche il Sindaco Conti perché non è ammissibile che chi governa la città non sappia, non dica o non s’interessi di ciò che sta accadendo e che riguarda tutti noi.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale Rifondazione Comunista
Ciccio Auletta, consigliere “Diritti in Comune”
Giovanni Bruno, Segretario PRC Pisa