Attivisti di Extinction Rebellion bloccano il traffico davanti al Pala Alpitour per la finale di Eurovision. Ognuno di loro indossa un costume che rappresenta l’impatto catastrofico che le politiche attuali delle nazioni partecipanti all’Eurovision hanno sul pianeta e sul futuro dell’umanità. Alcuni incatenati, altri incollati a terra
A poche ore dall’inizio della finale dell’Eurovision Song Contest, un gruppo di attivisti di Extinction Rebellion ha bloccato il traffico davanti al Pala Alpitour. Sulle note di Zitti e Buoni dei Maneskin, il brano vincitore della scorsa edizione di Eurovision, un centinaio di attivisti ha invaso l’incrocio tra Corso IV Novembre e Corso Sebastopoli, bloccando il traffico nelle carreggiate centrali. Alcune persone si sono incatenate tra loro, altre incollate all’asfalto, rendendo più difficile lo sgombero da parte delle forze dell’ordine.
“Europollution” e “Zitti e Buoni verso l’estinzione” sono alcuni degli slogan che si leggono sugli striscioni, e che hanno l’obiettivo di denunciare l’inazione dei governi davanti alla drammaticità della crisi ecoclimatica in atto. Le nazioni che hanno preso parte all’Eurovision sono le nazioni maggiormente responsabili delle emissioni di gas climalteranti in atmosfera e della distruzione degli ecosistemi. Per questa ragione – spiegano gli attivisti – i cittadini e le cittadine coinvolte nel blocco stradale indossano costumi che rappresentano visivamente l’impatto catastrofico che le politiche messe in atto da queste nazioni hanno sul pianeta e sul futuro dell’umanità.
Quella di oggi è solo l’ultima delle azioni di disobbedienza civile nonviolenta messe in atto dal movimento Extinction Rebellion durante la settimana di Eurovision per chiedere al mondo della musica e al mondo intero di parlare di emergenza ecoclimatica. Domenica, infatti, in occasione del gala di inaugurazione del contest, tre attivisti hanno invaso il Turquoise Carpet. Mercoledì, altri attivisti travestiti da Maneskin si sono incatenati all’ingresso dell’Eurovillage, al Parco del Valentino.
Come nei giorni precedenti, anche l’azione di oggi si inserisce all’interno della campagna internazionale “Music Declares Emergency” [Manifesto Ufficiale], nata nel 2019 a Londra e rilanciata adesso dagli attivisti di Torino in occasione del contest musicale.
Music Declares Emergency nasce da un gruppo indipendente di artisti, organizzazioni e professionisti dell’industria musicale, consapevoli della crisi in atto e del potere della musica nel promuovere i cambiamenti culturali per un futuro più sostenibile. Il mondo della musica a livello internazionale si sta già muovendo nella lotta per contrastare l’emergenza climatica ed ecologica e per fare pressione sui governi per una risposta rapida ed efficace. Tra gli artisti e le artiste che supportano attivamente la campagna ci sono band come Radiohead, Massive Attack, Billie Eilish, Brian Eno e molti altri [GreenMe].
Anche gli artisti italiani stanno iniziando a prendere parte alla campagna. Il cantante Roy Paci ha accolto l’appello lanciato dagli attivisti e ieri sera è salito sul palco dell’Eurovillage indossando una maglietta con scritto “Music, Declares Climate Emergency” e il simbolo di Extinction Rebellion. Come lui, anche Davide Shorty e The Sweet Life Society hanno ringraziato gli attivisti dal palco e hanno ricordato l’importanza di parlare di crisi ecoclimatica e di agire per attenuarne gli effetti.
Non ci sarà musica su un pianeta morto.
Extinction Rebellion Torino