Sta suscitando interesse e attenzione crescenti la rassegna EireneFest, Festival del libro per la pace e la nonviolenza, che una vasta rete di associazioni, centri culturali e case editrici ha promosso e che si terrà tra il 2 e il 5 giugno in diversi spazi, al chiuso e all’aperto, nel quartiere di San Lorenzo, a Roma.
Pressenza ha già ospitato articoli e riflessioni dedicati alla rassegna: una rassegna, va detto, non generalista, bensì, per quanto ampia e articolata, sostanzialmente tematica, i cui lavori saranno organizzati in una vasta serie di presentazioni, seminari, conferenze (ma anche tavole rotonde, laboratori e proiezioni), tutti centrati su grandi temi quali la pace e i diritti, la nonviolenza e la non-discriminazione, la solidarietà e la tutela dell’ecosistema.
Un evento “storico”
Un evento a suo modo “storico”, dal momento che si tratta del primo Festival del libro dedicato appunto alla pace e alla nonviolenza, che ha tra gli obiettivi quello di primaria importanza, di provare a declinare il tema della pace nella sua compiutezza e nella sua complessità: pace, in altri termini, non solo come «fine della guerra», ma anche come costruzione di un diverso modo delle relazioni sociali e di una diversa organizzazione della sfera economica, sociale, culturale. La pace, per quanto paradossale possa sembrare, non ha a che fare “solo” con la guerra: non è solo prevenzione della violenza, ma anche costruzione di condizioni che consentano di prevenire nuove guerre e violenze e di costruire giustizia e inclusione.
Basta scorrerne il programma per visualizzare immediatamente questa impostazione: in breve, quattro giornate, più di 130 eventi e più di 170 tra relatori e relatrici nazionali e internazionali. E se tutti gli appuntamenti e gli incontri incrociano i grandi temi posti al centro della rassegna, alcuni provano specificamente a declinare il tema, urgente come non mai, della “pace” nelle sue più diverse e caratterizzanti sfaccettature.
Gli appuntamenti sulla pace giorno per giorno
Si inizia giovedì 2 giugno alle 17.00 con l’Assemblea del Mediterraneo di Pace, presso lo spazio Bertha Kinsky (von Suttner) ai Giardini del Verano, nel corso della quale le diverse sponde culturali e sociali del Mediterraneo proveranno a condividere esperienze e contributi per un mare di dialogo e di solidarietà. La mattina del 3 giugno, alle 12 verrà presentato il libro del MIR, La colomba e il ramoscello. Un progetto ecopacifista, nel senso della costruzione di una prospettiva ecopacifista come indispensabile saldatura tra impegno ecologista e impegno nonviolento.
Ancora venerdì 3 giugno, il pomeriggio alle 16.30, presso la Libreria Giufà, sarà presentato il libro di Linda Maggiori, Semi di Pace! La nonviolenza per curare un mondo minacciato da crisi ecologica, pandemia e guerre. Ancora il 3 giugno, subito dopo, alle 17.30, presso lo spazio Marielle Franco ai Giardini del Verano, sarà presentato il volume di Gianmarco Pisa, Di terra e di pietra. Forme estetiche negli spazi del conflitto, dalla Jugoslavia al presente, nell’ambito della conferenza dedicata ai “Patrimoni culturali al servizio della pace. Un peacebuilding strategico basato sulle arti”, mentre il volume Guerra, pace e nonviolenza – sull’evoluzione dell’approccio alla nonviolenza da parte delle chiese cristiane dal concilio ad oggi – sarà presentato alle 18.30, presso la Libreria Tomo Assaggi. Presso lo spazio sociale e culturale “Container” è poi in programma un altro appuntamento di grande attualità, la conferenza su “La propaganda di guerra dal 1991 a oggi: come ci manipolano”, sull’“arruolamento”, per rastrellare consensi per le guerre, E questo riguarda anche – se non soprattutto – politici e opinion-maker “di sinistra”, associazioni e intellettuali “progressisti”, persino esponenti “pacifisti”, provocando paralisi o quantomeno disorientamento a causa dei «progressisti in divisa».
Passando poi al sabato 4 giugno, la mattina, alle 12 presso lo spazio Bertha Kinsky (von Suttner) ai Giardini del Verano, sarà presentato Un cammino verso la pace e la nonviolenza di Martine Sicard e Luis Alzueta Martinez; alle 17.30 presso la Libreria Tomo Assaggi si terrà la conferenza su “Educazione alla Pace per la Difesa Popolare Nonviolenta” a cura del gruppo di lavoro per la Educazione alla Pace della Rete italiana Pace e Disarmo.
Domenica 5 giugno, alle 11 presso lo spazio Bertha Kinsky (von Suttner), la conferenza “Prevenire la violenza, costruire la pace” rifletterà sull’attualità della figura e dell’opera di Alberto L’Abate (1931-2017), una delle figure più importanti, com’è noto, nel panorama della ricerca e dell’azione per la pace in Italia e a livello internazionale. Alle 13 alla Libreria Tomo Assaggi sarà presentato il libro Memoria e Futuro, strumento culturale militante con cui provare ad avviare la Rete di Educazione alla Terrestrità, progetto nato nell’ambito della coalizione dei Disarmisti Esigenti.
E ancora, dal 2 al 4 giugno dalle 16.30 alle 20 presso Container, le due mostre permanenti su “Letteratura e Pace” (mostra di manifesti a cura del Centro Documentazione Manifesto Pacifista Internazionale) e “A volte ritornano… gli euromissili – Comiso, le lotte contro la base”, con le fotografie di Bruno Stefani.
Sono solo alcune tra le tante e importanti proposte del programma di EireneFest, utili, con le altre, a dare un’idea dello spirito della rassegna, la prima che proverà a ragionare sulla nonviolenza, sui diritti – e sulla pace in tutti i suoi possibili significati: di prevenzione della violenza; di lotta contro la guerra e per la pace; di costruzione della pace; di giustizia sociale e ambientale; di solidarietà e accoglienza; di partecipazione e inclusione; di lavoro culturale e intercultura; di antimilitarismo e disarmo. Nel tempo grave della guerra, un appuntamento di grande importanza, per continuare a riflettere e ad agire insieme.