Lavoratori, semplici cittadini impegnati a diffondere un messaggio di pace e nonviolenza hanno organizzato una dimostrazione al Giro d’Italia
Uno striscione visibile dagli elicotteri che riprendono il giro in diretta, questa è una delle idee che hanno messo in atto,oggi a Torino durante una tappa del Giro.
Senza appartenenze, senza una sigla, semplicemente mossi dall’incrollabile volontà di pace.
Quel fucile rotto, reso inservibile da mani che desiderano che non venga utilizzato, che non causi la morte, è il simbolo che questi lavoratori hanno deciso di adottare.
Domani la dimostrazione verrà replicata a Ozegna, altra tappa della kermesse ciclistica nazionale.
Lo striscione è a disposizione di chi vorrà esporlo in altre tappe italiane, uno striscione open-source, a disposizione della collettività per la collettività.
L’unica condizione inderogabile che pongono coloro che hanno ideato questo flashmob è che vengano rispettate scrupolosamente tutte le norme di sicurezza, sia per chi espone lo striscione, sia per i lavoratori del giro, naturalmente ciclisti compresi, che per il pubblico degli appassionati.
Un’iniziativa, che date le premesse e la nostra linea editoriale, non possiamo che sostenere convintamente.