Comunque finisca questa maledetta guerra, è ormai pressoché certo che l’Ucraina sarà accolta a braccia aperte in Europa. Ma l’Ucraina è davvero un paese “normalmente” democratico e minimamente antifascista, tale da non porre problemi nel contesto europeo?
Ok! Sento già un mormorio in sottofondo: “Il solito putiniano, filo russo e nemico dell’occidente che se ne inventa di tutti i colori!”. Va bene! E allora facciamo un piccolo esperimento mentale: mettiamoci dal punto di vista occidentale e fingiamo di credere alla sua narrazione. In particolare assumiamo che: 1) L’Occidente non ha colpe e tutto il male viene da Putin! 2) Non è vero che l’Ucraina è un paese infettato dal nazismo! 3) L’Ucraina, in quanto paese baciato dal Dio del bene, vincerà la guerra! -Naturalmente nulla di tutto questo è vero, ma noi abbiamo detto che facciamo finta!
Ed eccoci allora proiettati alla primavera del 2023. L’esercito russo è in fuga e non ha neppure il tempo di leccarsi le ferite. A Mosca la solita rivoluzione colorata ha deposto il dittatore, che ha tentato la fuga, ma è stato catturato. Il nuovo partito “Occidente AmoreMio” ha stravinto le elezioni e Putin è stato processato da un tribunale internazionale, condannato a morte e giustiziato di fronte alla folla plaudente. Dove? A Mosca, a Kiev oppure a New York di fronte Wall Street? Fate voi! Non importa!
Gli USA, intanto, travolti da un impulso di disinteressata bontà, hanno riempito la Russia di dollari e aiuti d’ogni tipo, e mentre la Siberia si riempie di McDonald’s, hamburger e patatine, il governo russo per sdebitarsi cede alla NATO le sue 600 testate nucleari, che vengono subito puntate contro la Cina. In Ucraina poi lo studio di Kant viene reso obbligatorio e sancito in Costituzione, mentre nel “bel paese” politici (quasi tutti) e giornalisti (quasi tutti) brindano alla vittoria, malgrado il piccolo incidente occorso a Mentana, vittima di un collasso per eccesso di gioia.
A questo punto, nel pieno del tripudio orgiastico dei cantori del “mondo libero”, l’Ucraina è pronta ad entrare nella UE, e noi riproponiamo la domanda: Ma l’Ucraina è davvero un paese “normalmente” democratico e minimamente antifascista, tale da non porre problemi nel contesto europeo? Anticipiamo la risposta: “Assolutamente NO!”
Vi pare normale che un paese abbia come eroe nazionale e padre della patria un criminale nazista? Ops…! Scusate! Avevamo detto che fingevamo di non sapere del nazismo! Diciamo allora semplicemente che Bandera era un criminale di guerra! Va bene così? Bastano 60.000 polacchi massacrati e il sostegno dato all’olocausto? E che fosse nazista o lo facesse solo per favorire la nascita di uno stato ucraino non cambia nulla. Il fine non giustifica i mezzi mai, figurarsi poi quando i mezzi sono palesemente delle enormi atrocità criminali!
E ancora: Vi pare accettabile che un paese normale sia infestato da formazioni para militari (non solo il reggimento Azov) armate fino ai denti con mitragliatrici, carrarmati e quant’altro? Sono nazisti e hanno commesso inenarrabili crimini? Assolutamente SI! Ma anche proseguendo la nostra finzione e tralasciando questo particolare, vi pare normale che formazioni militari private siano inquadrate dentro i ranghi del ministero degli interni per essere usate in guerra o per garantire l’ordine pubblico interno? E’ come se io, per un qualche motivo certo non pacifico, creassi un mio esercito personale (A proposito: dove si procurano i carrarmati?) e invece di essere sbattuto in galera, fossi chiamato, con i miei miliziani, dal ministro Lamorgese, ancora in tempi di pace, a difendere la Patria e l’ordine interno del paese. Vi pare possibile?
Infine: Vi pare normale che in un paese civile una minoranza, come quella russa, che costituisce il 25% della popolazione totale (Putin o non Putin) non abbia riconosciuto alcun diritto? e che la lingua russa sia bandita dalle scuole e dagli uffici pubblici? Stessa cosa, d’altra parte, per tutte le altre minoranze linguistiche, tranne i Tatari, gli unici ad essere riconosciuti (forse perché fortemente presenti nella Crimea, ormai in mano ai russi?). E a proposito delle province orientali russofone: vogliamo ricordare come sono stati sistematicamente disattesi gli accordi di Minsk, che avrebbero dovuto concedere un’ampia autonomia al Dombass? Io, che ho l’età per ricordare, so bene come a casa nostra, nel Sud Tirolo, sarebbe scoppiata la guerra civile, se non fosse stata concessa un’ampia autonomia a favore della popolazione di lingua tedesca.
Insomma, guerra o non guerra, l’Ucraina (questa Ucraina) in Europa non ci deve entrare! Punto! E alla vocina che ora dice: “E la Russia, allora?”, rispondo che so benissimo che la Russia è un paese autocratico e imperiale, e che i diritti umani sono pochissimo considerati e rispettati, ma questo lo sanno tutti, e comunque non c’è pericolo che entri in Europa… e poi la Russia non è destinata a perdere la guerra?