E’ stato consegnato ieri, 16 Giugno, il primo cacciabombardiere F-35 acquistato dal Governo Italiano ed equipaggiato per trasportare e sganciare le bombe B61-12, ordigni nucleari di ultima generazione.
Significativamente l’Aereonautica Militare destina l’aereo alla base militare di Ghedi dove prosegue, secondo alcune fonti, il processo di ammodernamento delle testate nucleari presenti e la loro sostituzione con le nuove B61-12; tutte queste operazioni sono sotto segreto militare e la stessa presenza delle testate nucleari è certificata esclusivamente a verbali di manutenzione che ne rivelano l’origine.
Sul tema Francesco Vignarca, coordinatore campagne della Rete Pace e Disarmo ha scritto sul Manifesto:
“Molta gente dunque ha festeggiato e festeggerà la capacità del nostro Paese di fondare un pezzo della propria sicurezza sulla capacità di minacciare un eventuale nemico con un’arma che non si può non definire genocida, perché progettata per cancellare dalla faccia della Terra intere città in pochi minuti, e con esse centinaia di migliaia di vite (per non parlare delle conseguenze successive per il fall-out radioattivo).
Ad alcuni, dunque, pare accettabile o ancora di più auspicabile (da festeggiare) che un’Italia che dovrebbe basare le proprie scelte politiche e di relazione con altri popoli su principi di pace e democrazia stia invece impiegando pensiero, strategie e fondi per una falsa sicurezza basata su ricatto e violenza minacciata.
Non dobbiamo accettalo, perché non vogliamo che il nostro futuro, quello dei nostri cari e delle nostre comunità abbia queste come fondamenta. Per tale motivo la Rete Italiana Pace e Disarmo e Senzatomica saranno attivisti ed esperti di tutto il mondo a Vienna in occasione della “nuclear ban week” e della prima Conferenza degli Stati Parte del Trattato TPNW, la prima norma internazionale di messa al bando delle armi nucleari. Perché il mondo ha urgentemente bisogno di un piano realistico e pratico per liberarsi di queste
armi, non di “feste” per cacciabombardieri nucleari.”