Il seguente documento informativo fornisce una panoramica della Dichiarazione di Vienna e delle azioni chiave concordate nella prima riunione degli Stati parte del Trattato sulla proibizione delle armi nucleari, nel Piano d’azione di Vienna, adottato il 23 giugno 2022.
La Dichiarazione di Vienna
- Gli Stati parte hanno espresso il loro allarme e sgomento per le minacce di usare armi nucleari e hanno condannato inequivocabilmente “ogni e qualsiasi minaccia nucleare, sia essa esplicita o implicita e indipendentemente dalle circostanze”.
- Affermando che il TPAN è più che mai necessario in queste circostanze, gli Stati parte hanno deciso di “procedere con la sua attuazione, con l’obiettivo di stigmatizzare e delegittimare ulteriormente le armi nucleari e di costruire costantemente una solida norma globale perentoria contro di esse”.
- La Dichiarazione ha ribadito la base umanitaria del Trattato e gli imperativi morali, etici e di sicurezza che hanno ispirato e motivato la sua creazione e che ora guidano la sua attuazione.
Gli Stati parte hanno deciso di procedere con l’attuazione di tutti gli aspetti del Trattato, compresi gli obblighi positivi volti a rimediare ai danni causati dall’uso e dai test delle armi nucleari. - Hanno inoltre riaffermato la complementarità del trattato con il regime internazionale di disarmo e non proliferazione, compreso il Trattato di non proliferazione nucleare (TNP), e si sono impegnati a continuare a sostenere il TNP e tutte le misure che possono contribuire efficacemente al disarmo nucleare.
- La Dichiarazione concludeva che “di fronte ai rischi catastrofici posti dalle armi nucleari e nell’interesse della stessa sopravvivenza dell’umanità… Non ci fermeremo finché l’ultimo Stato non avrà aderito al Trattato, l’ultima testata non sarà stata smantellata e distrutta e le armi nucleari non saranno state totalmente eliminate dalla Terra”.
Far aderire altri Paesi al TPAN
Universalizzazione, (Articolo 12), Azioni 1-14
Gli Stati si impegnano a rendere l’universalizzazione una priorità, anche attraverso:
- Conducendo visite diplomatiche di sensibilizzazione con altri Paesi che non hanno ancora aderito (Azione 3);
- Nominando un rappresentante governativo (punto di contatto) responsabile di questo lavoro entro 60 giorni (Azione 6);
- Evidenziare l’importanza del TPAN nelle dichiarazioni alle Nazioni Unite e convincere un maggior numero di Paesi ad aderire alle risoluzioni dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a sostegno del Trattato (Azioni 8 e 9).
- Coordinarsi con tutti i partner interessati, compreso ICAN (Azione 13).
Eliminazione delle armi nucleari
Verso l’eliminazione delle armi nucleari (Articolo 4), Azioni 15-18
- Gli Stati hanno concordato di fissare una scadenza di 10 anni per l’eliminazione delle armi nucleari quando gli Stati dotati di armi nucleari aderiscono al TPAN e di 90 giorni per la rimozione delle armi dagli Stati ospitanti quando questi ultimi aderiscono al Trattato.
- Gli Stati hanno concordato di proseguire la discussione sulla designazione dell’organismo responsabile della verifica del disarmo nucleare (Azione 15).
Aiutare le persone e i luoghi danneggiati dalle armi nucleari
Assistenza alle vittime, bonifica ambientale e cooperazione e assistenza internazionale (articoli 6 e 7), Azioni 19-32
Tutti gli Stati hanno concordato di adottare misure per creare un quadro di riferimento per l’attuazione, tra cui:
- Consultare strettamente le comunità colpite in tutte le fasi e impegnarsi con la società civile e il sistema delle Nazioni Unite (Azioni 19 e 24).
- Stabilire un rappresentante governativo (punto focale) responsabile di questo lavoro entro 3 mesi e adottare qualsiasi legge nazionale per attuarlo (Azioni 21 e 22).
- Garantire i principi di accessibilità, inclusività e non discriminazione, nonché la trasparenza e prendere in considerazione un formato di rendicontazione (Azioni 25 e 28).
- Esaminare come istituire un fondo fiduciario internazionale per finanziare questo lavoro (Azione 29)
Gli Stati che si considerano colpiti dall’uso e dai test delle armi nucleari hanno concordato di:
- Iniziare a rivedere l’impatto dell’uso delle armi nucleari nel loro paese entro la seconda riunione (Azione 30)
- Sviluppare un piano nazionale per iniziare ad aiutare coloro che sono stati colpiti dall’uso e dai test di armi nucleari e per bonificare l’ambiente entro la seconda riunione (Azione 31).
Altri Stati hanno deciso di fornire sostegno, anche finanziario e tecnico, agli Stati che si considerano colpiti (Azione 32).
Inclusione della società civile e delle comunità particolarmente colpite
Principi di inclusione e cooperazione tra le parti interessate nell’attuazione del Trattato, Azioni 39-42
Oltre ai riferimenti all’inclusione presenti in tutti i documenti finali, c’è una sezione specifica di azioni per garantire che questo lavoro sia inclusivo e trasparente, tra cui le seguenti azioni:
- Cooperare strettamente con le Nazioni Unite, il Comitato internazionale della Croce Rossa, la Campagna internazionale per l’abolizione delle armi nucleari, il mondo accademico, le comunità interessate e altre organizzazioni della società civile (Azione 40).
- Facilitare la partecipazione attiva delle parti interessate e tenere conto delle diverse esigenze delle popolazioni delle comunità colpite e delle popolazioni indigene e garantire una forte titolarità da parte di tutti gli Stati Parte (Azione 41).
Approccio progressivo al genere e al disarmo
Attuazione delle disposizioni di genere del TPAN, Azioni 47-50
Il Piano d’azione di Vienna impegna gli Stati a tradurre in azione il loro impegno per l’equità di genere, anche attraverso:
- Nominando un Punto focale di genere per coordinare l’attuazione delle disposizioni di genere (Azione 48).
- Sviluppare linee guida per garantire un’assistenza sensibile all’età e al genere per le persone danneggiate dall’uso e dai test delle armi nucleari e integrare le prospettive di genere nella cooperazione e nell’assistenza internazionale (Azioni 49 e 50).
Sostenere il lavoro
Decisione sull’istituzione di una struttura intersessionale per l’attuazione del Trattato e degli Aspetti aggiuntivi del sostegno all’attuazione del Trattato, Azioni 43-45
Gli Stati hanno concordato di istituire gruppi di lavoro informali per portare avanti queste azioni e un comitato per coordinarle, che includa la società civile e si riunisca almeno una volta ogni trimestre.
I gruppi di lavoro informali comprendono:
- uno sull’universalizzazione, co-presieduto da Sudafrica e Malesia;
- uno sull’assistenza alle vittime, la bonifica ambientale, la cooperazione e l’assistenza internazionale, copresieduto da Kazakistan e Kiribati;
- e uno sull’attuazione dell’articolo 4, in particolare sui lavori relativi alla futura designazione di una o più autorità internazionali competenti, copresieduto da Messico e Nuova Zelanda.
Collaborazione con gli scienziati e altri trattati ONU
Decisione per l’istituzionalizzazione della consulenza scientifica e tecnica per l’effettiva attuazione del Trattato (creazione di un gruppo consultivo scientifico) e Istituzionalizzazione della consulenza scientifica e tecnica per l’effettiva attuazione del TPAN, Azioni 33-34
Gli Stati hanno deciso di creare un gruppo consultivo scientifico che si occuperà di:
- Consigliare gli Stati parte e riferire regolarmente sullo stato e sugli sviluppi relativi alle armi nucleari, ai rischi delle armi nucleari, alle conseguenze umanitarie delle armi nucleari, al disarmo nucleare e alle questioni correlate.
- Comprenderà fino a 15 membri e terrà conto della necessità di una distribuzione completa dei settori di competenza scientifica e tecnologica, dell’equilibrio di genere e di un’equa distribuzione geografica.
Relazione del TPAN con il regime di disarmo e non proliferazione nucleare, Azioni 35-38
Gli Stati hanno convenuto che il TPAN si basa, contribuisce e integra un’architettura di disarmo e non proliferazione ricca e diversificata e hanno concordato alcuni passi per evidenziarlo, tra cui:
- Nominare un coordinatore informale per articolare le aree di cooperazione tra il TPAN e il Trattato di non proliferazione nucleare (TNP) (Azione 36).
- Cooperare con altri organismi internazionali, come l’AIEA e la CTBTO, al fine di rafforzare la cooperazione (Azione 37).
Comunicato stampa di ICAN, l’originale sul sito dell’organizzazione premio Nobel, traduzione di Davide Bertok.