Sono stati giorni intensi e coinvolgenti: incontri, discussioni, presentazioni di libri, letture, musica, spettacoli e molto altro. La prima edizione dell’Eirenefest (Roma, 2-5 giugno 2022) si è rivelata una miniera di opportunità per chi da sempre si occupa di pace e nonviolenza sotto vari aspetti e un po’ dovunque, in questa nostra Italia dove sembrerebbe calata la pesante cortina del pensiero unico. Ma per fortuna le realtà alternative sono tante, diffuse e attive nel dimostrare che un altro mondo è possibile e che la pace non è una parola a cui si possono strumentalmente (se non cinicamente…) appendere tutti i significati, anche quelli più paradossali. Il dépliant della kermesse romana indicava come obiettivi la sensibilizzazione sulle tematiche del dialogo, della solidarietà, dei diritti umani, dell’ambiente e della diversità, per offrire risposte ‘altre’ – costruttive e senza violenza – ai conflitti che ci affliggono, a partire da ciò che li accomuna, cercando possibili sinergie e costruendo reti operative sempre più efficaci.

Per quattro giorni, dunque, il quartiere San Lorenzo è diventato il centro di raccordo e confronto di questo mondo che si riscopre protagonista ed attore di un fondamentale cambiamento dal basso. Ciò che va segnalato e riconosciuto non è solo la sorprendente capacità dei promotori di organizzare e coordinare in quel periodo ben 130 eventi, dai laboratori alle tavole rotonde, dalle esposizioni alle conferenze ed ai convegni. Larga parte del richiamo mediatico e del successo della Eirenefest è dipeso anche dalla presenza di invitati d’eccezione (da Vandana Shiva ad Alex Zanotelli, da Pat Patfoort ad Angelo Baracca, e altri), che hanno animato quegli incontri offrendo occasioni uniche per dialogare con personaggi autorevoli e carismatici. Ciò che conta davvero, però, sono state le energie positive di tantissimi operatori e volontari, che hanno consentito di raccordare proposte ed esperienze di cui sui media si parla raramente e spesso poco si conosce. Anche gli aderenti al Movimento Internazionale della Riconciliazione hanno colto l’occasione per rivedersi di persona e, aspetto ancor più importante, per condividere con altri partecipanti a quella festa le sue proposte più originali.

La mattina di venerdì 3 giugno, alla Casa della Partecipazione, sono stati presentati dai soci del MIR di Padova i libri a fumetti “10 occasioni per diventare nonviolenti” e “Martin Luther King e la storia di Montgomery” sull’esperienza nonviolenta dei neri d’America. A seguire, del ‘progetto ecopacifista’ dell’Associazione, illustrato nel libro “La colomba e il ramoscello” (Edizioni Gruppo Abele,2021), hanno parlato Pierangelo Monti ed Ermete Ferraro. Nel pomeriggio, alla libreria Tomo Assaggi, Paolo Candelari e Ilaria Ciriaci hanno presentato il loro libro “Guerra pace e nonviolenza – L’evoluzione dell’approccio alla nonviolenza da parte delle chiese cristiane dal concilio ad oggi” (Paoline, 2015). La giornata di sabato 4 giugno è stata caratterizzata dall’importante ed articolato Convegno sull’obiezione di coscienza a 50 anni dalla legge 772/1972 che l’introdusse in Italia: con testimonianze di obiettori che vennero carcerati prima della legge 772/92 (Claudio Pozzi, Alberto Trevisan, Giuseppe Bruzzone, Mario Pizzola), più interessanti relazioni sulla storia e il valore dell’obiezione di coscienza (con Fabrizio Truini, Marco Labbate, Carlo Di Cicco, Diego Cipriani, Giorgio Giannini) e sulla condizione difficile degli obiettori in varie nazioni presentata da Zaira Zafarana (coordinatrice dell’IFOR presso l’ONU e operatrice del BEOC). Hanno portato da remoto i graditi saluti due centenari amici sostenitori dell’obiezione di coscienza: Bruno Segre e Mons. Luigi Bettazzi. Un terzo momento di cui il Movimento è stato protagonista è stata la conferenza “Educazione alla Pace per la Difesa Popolare Nonviolenta”, tenuta nel pomeriggio presso la Libreria Tomo – Assaggi, nel corso della quale Giovanni Ciavarella, Ermete Ferraro (MIR) e Claudia Lamonaca (IRIAD) hanno presentato il lavoro della Commissione Educazione alla Pace della Rete Italiana Pace e Disarmo e le finalità di questo network di formatori, il cui primo momento di raccordo è la bozza di pagina web a ciò predisposta.

Ovviamente ci sono stati molti altri stimolanti momenti di incontro, confronto e discussione cui gli esponenti del MIR hanno partecipato attivamente, ma con questi quattro momenti-chiave hanno offerto alla festa un contributo originale, frutto di 70 anni di ricerche ed esperienze nonviolente in Italia, in raccordo con l’IFOR (International Fellowship Of Reconciliation), che era stato fondato già nel primo dopoguerra e di cui MIR è la sezione italiana. Trattandosi di un’iniziativa definita all’inizio come kermesse (parola derivante dall’olandese kermisse, originariamente designante le feste religiose) non poteva esserci conclusione migliore, nella mattina di domenica 5, di un iridato ‘raduno’ pacifista a piazza San Pietro, animato dagli attivisti del MIR e del Movimento Nonviolento, che all’Angelus hanno avuto il piacere di ricevere il saluto benedicente a loro rivolto da Papa Francesco, autentico profeta della nonviolenza e dell’ecologia sociale, basi imprescindibili d’una alternativa a cui il MIR e il Festival Eirenefest si sono ispirati.

Alcune foto dei vari eventi

Ermete Ferraro

Vicepresidente MIR