Lo scorso 5 giugno, in Amazzonia nella Valle del Javarí mille chilometri a ovest della città di Manaus, mentre si dirigevano a Atalaia do Norte (Brasile), erano scomparsi Dom Phillips e Bruno Araújo Pereira, i quali stavano svolgendo delle ricerche riguardo la pesca illegale sul territorio. La polizia locale aveva arrestato come sospettati della loro possibile uccisione due fratelli pescatori-bracconieri, Oseney e Amarildo da Costa de Oliveira. Quest’ultimo, noto come Pelado, il 15 giugno ha confessato il doppio omicidio e ha mostrato alla polizia dove aveva nascosto i loro corpi. Il capo della polizia federale, Eduardo Alexandre Fontes, ha spiegato come l’assassino abbia confessato di sua spontanea volontà descrivendo i dettagli del crimine commesso, e indicando anche il luogo dove aveva seppellito i corpi. Il detective Eduardo Fontes ha raccontato che gli investigatori sul sito hanno dissotterrato resti umani, i quali verranno analizzati dalla polizia e dall’Interpol per confermare l’identità dei corpi. Il movente del doppio delitto sarebbe la pesca illegale nella regione amazzonica. Infatti l’uomo sarebbe stato ripreso, insieme ad altri colleghi, da Pereira e Phillips che stava fotografando l’azione.
Chi erano le due persone assassinate?
Dom Phillips, 57 anni, era un giornalista britannico freelance, e la maggior parte del suo lavoro era stato pubblicato dal Guardian e dal Washington Post. Phillips era nato nella contea di North West, nel Regno Unito, ma nel 2007 si era trasferito in Brasile per trovare un po’ di pace e per finire di scrivere un libro sulla cultura rave. Tuttavia dopo aver inviato il manoscritto di quello che diventerà un libro intitolato “Superstar DJs Here We Go!”, questi decise di non ritornare in Gran Bretagna perché si era innamorato del Brasile ed in breve tempo si costruì una nuova carriera come corrispondente estero. Negli ultimi anni si stava concentrando sull’Amazzonia e sulla stesura di un nuovo libro sui conflitti al suo interno. Bruno Araújo Pereira, 41 anni, era avvocato, indigenista e antropologo brasiliano padre di due figli di due e tre anni. Come capo della divisione del Funai1, per i popoli indigeni isolati, ha contribuito a trasformare tali aree in riserve protette dove i residenti possono sentirsi più al sicuro. Tuttavia dopo che, nel 2019, Jair Bolsonaro è diventato presidente del Brasile, il lavoro per Pereira si è fatto sempre più difficile. Infatti il presidente Bolsonaro, ex capitano dell’esercito e ultraconservatore, non nascose mai il suo disprezzo per gli indigeni tanto che una volta dichiarò il suo dispiacere, poiché la cavalleria brasiliana non era stata abbastanza efficiente come accaduto in America del nord, dove vennero sterminati i nativi americani. Dopo l’appoggio di Bolsonaro ai minatori e agli agricoltori della regione, in totale contrasto con tutto quello che Pereira rappresentava, quest’ultimo fu costretto a lasciare il Funai per via delle pressioni interne. Tuttavia non si arrese e subito dopo si unì a Univaja, organizzazione per i diritti degli indigeni nell’area vicino al confine del Brasile con il Perù. I due si incontrarono per la prima volta durante una spedizione nel 2018, quando Pereira era ancora capo della divisione del Funai. In quel periodo le terre abitate dagli indigeni, come adesso, erano ambite da molte persone per le loro risorse. In quell’occasione i due fecero amicizia e cominciarono a collaborare fino al tragico evento in cui persero la vita per mano del pescatore. Dopo le spiegazioni di Eduardo Alexandre Fontes, Alessandra Sampaio, moglie di Phillips, ha dichiarato in una nota:
Sebbene siamo ancora in attesa di conferme definitive, questo tragico esito pone fine all’angoscia di non sapere dove si trovino Dom e Bruno. Ora possiamo riportarli a casa e salutarli con amore. Oggi iniziamo anche la nostra ricerca di giustizia. Spero che le indagini esauriscano tutte le possibilità e portino risposte definitive su tutti i dettagli rilevanti il prima possibile2.
Non sono mancate le prese di posizione di varie ONG.
Ecco il comunicato di Greenpeace:
Greenpeace ripudia questo brutale atto di violenza e chiede con urgenza un’indagine approfondita e trasparente su questo crimine. La scomparsa di Bruno e Dom non è un incidente, ma l’ennesimo capitolo dell’agenda anti-ambientale del governo Bolsonaro, che apre la strada ad attività illegali e crimini contro l’ambiente e i diritti umani.
Il governo Bolsonaro, infatti, ha visto un drammatico incremento dei conflitti per la terra, dell’estrazione mineraria e della deforestazione illegale. Il Brasile di Bolsonaro è diventato un paese dove il profitto ad ogni costo si trasforma in violenza, pur di non ostacolare queste attività criminali. Quando chi tenta di sostenere un mondo più verde, più giusto e più pacifico deve mettere in gioco la propria vita, non c’è dubbio che la democrazia è a rischio.
Un profondo senso di abbandono e la volontà di cambiare le cose: questi sono i sentimenti che pervadono tutte e tutti noi che, dentro e fuori l’Amazzonia, abbiamo dedicato la nostra vita alla difesa delle foreste e di chi le abita da sempre3.
Jurema Werneck, direttrice generale di Amnesty International Brasile, ha dichiarato:
Il Brasile è uno degli stati più pericolosi al mondo per gli ambientalisti e per i difensori dei diritti umani e ciò è la conseguenza di politiche che attaccano le norme in difesa dell’ambiente, promuovono lo smantellamento delle istituzioni per la promozione e la protezione dei diritti dei popoli nativi e criminalizzano i movimenti della società civile e le organizzazioni comunitarie4.
Fonti: https://www.amnesty.it/brutale-omicidio-di-bruno-pereira-e-dom-phillips-il-governo-brasiliano-assicuri-giustizia/; https://www.greenpeace.org/italy/storia/16164/solidarieta-e-giustizia-per-bruno-e-dom-morti-in-amazzonia/; https://www.lifegate.it/dom-phillips-bruno-pereira-morti; https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/06/16/brasile-la-morte-di-dom-e-bruno-e-le-politiche-di-bolsonaro-vicine-a-trafficanti-e-pescatori-illegali/6629433/; https://it.euronews.com/2022/06/16/amazzonia-dom-phillips-e-bruno-pereira-uccisi-da-un-pescatore-bracconiere; https://www.agenpress.it/brasile-omicidio-dom-phillips-e-bruno-pereira-il-detenuto-sospettato-confessa-dove-ha-seppellito-i-corpi/
1 Organizzazione governativa incaricata di proteggere le circa 235 tribù indigene del Brasile, molte delle quali hanno avuto pochi o alcun contatto con il mondo esterno. Per decenni, il compito del Funai è stato quello di garantire che quelle persone rimanessero isolate, al riparo dalle malattie, dalle minacce e dagli oneri della società esterna. Cfr. https://www.lifegate.it/dom-phillips-bruno-pereira-morti; https://it.wikipedia.org/wiki/Funda%C3%A7%C3%A3o_Nacional_do_%C3%8Dndio
2 Cit da: https://www.agenpress.it/brasile-omicidio-dom-phillips-e-bruno-pereira-il-detenuto-sospettato-confessa-dove-ha-seppellito-i-corpi/