Un presidio organizzato dagli “Amici di Largo Murani” in collaborazione coi comitati “Che ne sarà di Città Studi” e “Salviamo Città Studi” è per
lunedì 20 giugno dalle ore 18:00 alle ore 19:30.
Il motivo è che da qualche giorno, seppur la notizia avesse già preso a circolare, è affisso un cartello per un nuovo cantiere che qualcuno dice porterà ordine in un largo di Milano. Il largo di chiama Murani in Città Studi.
Un luogo un po’ in sofferenza per la mancanza di cura da parte del comune di Milano molto più attento a concedere nuove licenze edilizie che a tenere a cura ciò che esiste da molti anni e ha una sua identità.
La licenza riguarda la ristrutturazione (in verità è una demolizione) di una unità immobiliare per contenere uno dei nuovi cinque supermercati della più famosa catena Esselunga, che realizzerà in città. Questa unità immobiliare fino a qualche tempo fa, circa tre anni, ospitava un’attività che nel quartiere era molto apprezzata, si chiamava “Io e il Legno”. Era uno di quei posti, non troppo anonimi, dove potevi organizzarti un fai da te con la collaborazione dei dipendenti, ora tra l’altro tutti licenziati, perché l’attività è stata spostata a causa degli elevati costi di affitto che non fanno effetto ad una catena come questa. Però questo non basta!
La pubblicità racconta che nasceranno nuove esperienze firmate Esselunga: “un caffè con cucina per i momenti di pausa e un negozio per gli acquisti quotidiani o per ritirare velocemente ai locker la spesa che hai fatto online scegliendo tra gli oltre 15.000 prodotti disponibili…proprio come se fossi in un grande superstore.” Per far spazio a questa attività vertici dell’azienda hanno deciso di eliminare dal fianco del palazzo degli storici murales e sostituirli con uno nuovo di zecca targato Toiletpaper (rivista di Cattelan). Il cambiamento è stato presentato come un regalo che Esselunga farebbe ai residenti, ma molti di loro lo giudicano invece uno specchietto per le allodole e chiedono che l’azienda si adoperi piuttosto per conservare cinque storici murales.
La vera notizia che più ci sta a cuore raccontare è che, per far spazio a questa nuova esperienza Esselunga, e per fermare questa ristrutturazione, che ristrutturazione no è ma è una demolizione, è nata su Facebook una protesta da parte di molti cittadini residenti.
La motivazione, sempre per quei NO che sono lì pronti alla protesta, è quella che riguarda l’abbattimento di un muro che contiene dei “mitici” murales degli anni ’70 realizzati da un famoso “Gruppo Aerostatico” di quei tempi.
I murales rappresentano quanto in quegli anni, ma anche nei successivi, aveva un gran seguito:
- Jimi Hendrix con la sua chitarra;
- la mucca della copertina dell’album dei Pink Floyd “Atom Earth Mother”;
- un capo indiano, a indicare la eradicazione di un popolo nativo;
- un gabbiano macchiato di petrolio, precursore di molte attività altamente inquinanti;
e per finire
- il sole che ride contro l’energia nucleare, nulla di più attuale oggi.
La richiesta dei residenti è quella di non stravolgere questo largo non particolarmente bello, con altre attività che lo renderebbero privo invece di quei emblematici simboli pacifisti e ambientalisti ante litteram (il sole che ride era un simbolo totalmente sconosciuto in Italia, quando fu dipinto in Largo Murani) che realizzarono i murales negli anni ’70 e che con le loro attività animarono la piazza anche per presidiarla contro l’insediamento degli spacciatori.
Al presidio parteciperanno anche alcuni membri di quel famoso Gruppo Aerostatico.
Un presidio, dunque, ma anche un tuffo nel passato di Città Studi, e di Milano, contro il proliferare di iniziative immobiliari e “riqualificazioni” che stanno progressivamente cancellando l’identità di rioni e quartieri.