All’inizio di luglio è stato pubblicato il 12° Rapporto sullo stato di salute dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia redatto dal Gruppo CRC – Gruppo di Lavoro per la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, un network composto da più di 100 soggetti del Terzo Settore attivi nella promozione e tutela dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e coordinato da Save the Children Italia. È l’inquinamento atmosferico- secondo il Rapporto- il primo fattore di rischio ambientale in un’Italia da tempo inerte nel suo inverno demografico: l’81.9% della popolazione vive in zone con inquinamento superiore ai valori considerati sicuri con punte anche fino al 100% in alcune Regioni. Il traffico, il riscaldamento domestico e l’attività industriale sono i maggiori responsabili dell’inquinamento atmosferico. Una seconda criticità è rappresentata dalla scarsità di spazi verdi cittadini usufruibili dai ragazzi, essenziali per lo sviluppo psicofisico. Occorrerebbe ridisegnare le città creando quartieri privi di traffico e strade a 30 km all’ora, incentivando la ciclopedonalità, e potenziare l’educazione ambientale anche nelle scuole, ammoniscono i redattori del Rapporto. La povertà minorile rimane- secondo il Rapporto– la grande sfida da affrontare: i minorenni in condizioni di povertà assoluta, complice lo scenario pandemico e le relative conseguenze sul piano sociale, secondo i dati pubblicati da ISTAT riferiti all’anno 2021, sono 1.382.000, pari al 14,2%, con un incremento di 10 punti percentuali in poco più di 10 anni. Occorrerebbe, scrive il Gruppo CRC, un reale intervento organico e strutturale di contrasto alla povertà minorile che ne consideri la multidimensionalità e operi con una strategia multilivello, in grado di affiancare ai meri trasferimenti monetari, servizi e accompagnamento individualizzato, nella tutela del superiore interesse del minore.
Snoccioliamo alcuni dati che dovrebbero farci vergognare e che dovrebbero essere in cima all’azione di qualsiasi governo e a tutti i livelli: le famiglie con minorenni in povertà assoluta sono oltre 767mila; il 2,8% dei minorenni non consuma un pasto proteico al giorno, percentuale che raggiunge l’8,4% in Sicilia, il 5,4% in Campania, il 4,9% in Basilicata e il 4,5% in Lazio (all’opposto ci sono Piemonte con 0,2%, Puglia 0,6% e Abruzzo e Marche con 0,7%); il 41,6% dei minori vive in abitazioni sovraffollate, spesso con problemi strutturali (senza bagno/doccia con acqua corrente o con problemi di luminosità); l’abitudine alla lettura nel tempo libero riguarda poco più della metà dei ragazzi/e (51,9%), con significative differenze regionali (-16 punti in Calabria e + 13,9 in Emilia-Romagna); la percentuale di ragazzi/e che nel tempo libero praticano sport è del 59,8%, ma anche in questo caso con marcate differenze regionali (-18,4 punti in Campania e + 14,4 a Bolzano o +20,5 in Valle D’Aosta); la percentuale di famiglie che dispongono di internet da casa varia dal 67,7% della Calabria all’85,2% della provincia di Bolzano, mentre i ragazzi/e più disconnessi, cioè che non utilizzano Internet, vivono in Campania (22,3%), Valle d’Aosta (20,8%) e Puglia (19%); gli abbandoni scolastici sono in aumento in Calabria e Friuli Venezia Giulia, Lazio, Piemonte, Toscana, Umbria e Veneto; la mortalità infantile è del 2,88% a livello nazionale, in lieve aumento rispetto alla precedente edizione, ma con tassi elevati e superiori al 3,8 in Calabria, Campania, Sicilia e Basilicata; la percentuale di bambini obesi e gravemente obesi è in aumento a livello nazionale, passando da 9,3 a 9,4, in particolare in alcune regioni del sud, come Puglia, Calabria e Campania, ove supera il 15%; la mortalità infantile è del 2,88 a livello nazionale, in lieve aumento rispetto alla precedente edizione pari a 2,8, ma con tassi elevati e superiori al 3,8 in Calabria, Campania, Sicilia e Basilicata.
Di seguito il link al 12° Rapporto di monitoraggio dell’attuazione della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e alla 2^ Edizione dei dati regione per regione: https://gruppocrc.net/tipo-documento/pubblicazioni/.
Gli ultimi anni hanno messo a nudo le fragilità dei sistemi di promozione e protezione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, soprattutto per i bambini più vulnerabili. Ma temiamo che neppure questa occasione sia colta dalle istituzioni e da chi le rappresenta per ripensare le politiche dell’infanzia e dell’adolescenza.
Anche in questa torrida campagna elettorale che ci aspetta, tra le tante scoppiettanti promesse propagandistiche (da più pensioni per tutti a più alberi per ciascuno, da meno tasse per tutti a pace diffusa, ma soltanto quella fiscale…) difficilmente sentiremo parlare di infanzia. Anzi, per le elezioni ancora una volta interromperanno le lezioni. Le elezioni inizieranno un po’ in tutta Italia tra l’8 e il 12 settembre prossimi, ma nel giro di pochi giorni maestri, professori e alunni dovranno infatti lasciare le loro aule libere per far posto anche questa volta alle sezioni elettorali.
D’altra parte, perché occuparsi delle bambine e i bambini se non votano?