L’esercito israeliano – secondo il quotidiano Haaretz – ha ammesso la propria responsabilità nella morte di 5 bambini a Jebaliya, nella striscia di Gaza, durante l’aggressione di inizio agosto. La carneficina è avvenuta l’ultimo giorno dell’offensiva israeliana, quando i caccia di Tel Aviv hanno colpito il cimitero del campo profughi.
Allora il portavoce dell’esercito israeliano aveva dichiarato di non aver compiuto operazioni nella zona ed ha avanzato l’ipotesi della caduta di un razzo palestinese per errore. Le famiglie dele vittime e l’autorità nazionale hanno chiesto un’inchiesta internazionale sull’accaduto e la condanna dei crimini di guerra israeliani.
Anche per il caso del giovane Shahham, ucciso a casa sua all’alba con un colpo di arma da fuoco con silenziatore, il rappresentante dell’ONU per la Palestina ha chiesto un’inchiesta indipendente per punire i responsabili. La famiglia non si accontenta delle scuse dell’esercito di occupazione e l’ANP si rivolgerà alla Corte Penale Internazionale.