Andrebbero processati per alto tradimento i dirigenti ministeriali e i politici che hanno sottoscritto il Trattato della Carta dell’Energia negli anni ’90. La Rockhopper ha vinto il suo contenzioso su Ombrina grazie alla sciagurata decisione dell’Italia di aderire a un trattato con cui si rinunciava alla nostra sovranità democratica.
Ancora una volta paghiamo le scelte dei governi neoliberisti di centrodestra e centrosinistra che hanno svenduto il nostro paese alle multinazionali. Con quel trattato – come con tanti altri che noi di Rifondazione Comunista e dei movimenti abbiamo contrastato – si è affidato a un collegio arbitrale privato al di fuori della giurisdizione nazionale la decisione su contenziosi con multinazionali petrolifere e sulla base di regole tutte a favore delle società private.
Ora l’Italia viene condannata a pagare una cifra pazzesca di 190 milioni e l’avvocato svizzero che avrebbe dovuto difendere l’Italia si schiera a favore. Non venga in mente a nessuno di usare la vittoria della Rockhopper per tornare indietro rispetto al no al progetto.
Siamo riusciti a fermare il devastante progetto di una gigantesca raffineria galleggiante Ombrina 2 davanti al Parco della Costa Teatina solo grazie a un meravigliosa mobilitazione popolare che ha costretto tutte le forze politiche nazionali a dire no.
Ricordo le due oceaniche manifestazioni a Pescara con 40.000 persone e a Lanciano con 70.000 che diedero voce al no alla petrolizzazione di un tratto di costa e di un territorio di eccezionale valore naturalistico e paesaggistico e con un distretto vitivinicolo di rilevanza internazionale. Sono sicuro che noi abruzzesi torneremo in piazza in decine di migliaia se sarà necessario.
Si racconta che noi della sinistra radicale e dei movimenti saremmo il partito del no ma di fronte a fatti come questo come non riconoscere la fondatezza delle campagne contro il TTIP e il CETA?
Abbiamo promosso il movimento di Unione Popolare con Luigi de Magistris per difendere i beni comuni e costruire un’alternativa politica di sinistra e ecologista ai partiti che hanno svenduto il nostro paese.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, candidato di Unione Popolare con de Magistris