“Scenografie coloniali. FIAT 633NM di Eleonora Roaro” è la nuova mostra realizzata dal Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà di Torino, a cura di Enrico Manera, Roberto Mastroianni, Chiara Miranda e mette in scena una riflessione sull’esperienza storica del colonialismo italiano in Africa Orientale Italiana (AOI), proponendo un percorso che unisce approfondimento storiografico, antropologico, culturale e didattico in relazione all’installazione audio-video di Eleonora Roaro, dal titolo FIAT 633NM (CAMeC, collezione Nuove acquisizioni).
La mostra si pone come un esercizio di decolonizzazione del nostro sguardo e immaginario e della propaganda razzista e colonialista attraverso la problematizzazione e decostruzione della figura del colonizzatore maschio, bianco ed europeo, indagando i meccanismi immaginari della costruzione del paesaggio coloniale e dell’invenzione immaginaria dell’Africa fatta attraverso la propaganda fascista dell’epoca. Lo sguardo e l’immaginario coloniale vengono messi in discussione a partire da un’opera d’arte che interagisce con una ricostruzione storico teorica, frutto del lavoro di ricerca del Museo Diffuso e degli enti partner del Polo del ‘900.
La video installazione dal titolo “FIAT 633NM”, realizzata a partire dall’archivio familiare dell’artista, costituito da circa 360 fotografie del 1937–38, mira ad analizzare criticamente e a decostruire il ruolo delle imprese coloniali d’epoca nell’Africa Orientale Italiana (AOI, attualmente Etiopia, Eritrea e Somalia), spesso cancellate dalla memoria collettiva o nostalgicamente falsificate, si focalizza su 52 immagini relative ai camion FIAT fotografati ossessivamente in più occasioni. Nella retorica coloniale fascista le infrastrutture erano uno strumento di propaganda che poneva enfasi su aspetti di modernità e progresso, gli autocarri FIAT divennero così emblema della retorica coloniale. Le immagini dei camion sono in dialogo con cartoline panoramiche degli anni ’30 del deserto etiope, che alludono all’idea coloniale di terra incontaminata da conquistare, assemblate tra loro per creare un paesaggio immaginario, sonorizzato da Emiliano Bagnato con tape loops di Washint (tradizionale flauto etiope in legno). La traccia audio in primo piano invece è una manipolazione della “Seconda Fantasia Ascari Eritrei” degli anni ’30 (dall’Archivio della Discoteca di Stato – Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi, Roma) in cui i soldati eritrei dell’Africa Italiana Orientale, su una melodia tribale e ipnotica, ripetono “Viva l’Italia!”, “Mussolini!”, “Viva il Re!”.
“FIAT 633NM” è il frutto di un progetto vincitore dell’avviso pubblico “Cantica21. Italian Contemporary Art Everywhere” promosso dalla Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. Tra le 293 candidature totali ricevute, Eleonora Roaro è risultata tra i 20 autori selezionati per la Sezione Under 35. L’opera esposta la prima volta al CAMeC della Spezia, dall’11 dicembre 2021 al 01 maggio 2022 in un progetto a cura di Cinzia Compalati, trova ora collocazione nelle collezioni permanenti del Centro.
Inoltre, attraverso il prezioso catalogo realizzato per quest’occasione sarà possibile avere un’idea completa e oggettiva sull’esperienza del colonialismo fascista italiano in Africa orientale.
La mostra fa parte del progetto integrato “il colonialismo e noi” realizzato con il contributo del Polo del ‘900 e sarà ospitata negli spazi di Palazzo San Celso in collaborazione con Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza, CAMeC Centro Arte Moderna e Contemporanea della Spezia, Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti”, Unione Culturale “Franco Antonicelli”, con il sostegno del Consiglio regionale del Piemonte Comitato Resistenza e Costituzione, con il patrocinio della Città di Torino. L‘inaugurazione ufficiale, aperta al pubblico, sarà alle ore 19:00 del 29 settembre. La mostra resterà aperta al pubblico, a ingresso gratutio, dal 30 settembre fino al 20 novembre.