Dura repressione delle forze di polizia e dei paramilitari Basiji contro il movimento di protesta che sta scuotendo tutto il paese, dopo l’uccisione della 22enne curda, Mahsa Amini, in carcere a Teheran.
Sia in Kurdistan iraniano, sia in molte altre città, compresa la capitale Teheran, si sono ripetute manifestazioni per chiedere un processo per i responsabili del suo arresto e della sua morte e soprattutto per la fine dell’obbligo di indossare il velo e lo scioglimento della “polizia della moralità”.
Centinaia di donne hanno manifestato togliendo il copricapo. La polizia ha risposto col fuoco e nella giornata di ieri sono stati uccisi – secondo le agenzie ufficiali – tre persone. A Gazvin e Mashhad sono state bruciate auto della polizia. A Kermanshah una donna è salita su un piedistallo ed ha scoperto il viso e tagliato una ciocca di capelli; è stata applaudita dalla folla radunata per protestare con il grido “Morte al dittatore!” (vedi il video).
A Hamadan, la folla ha assaltato un commissariato di polizia. In tutti gli atenei di Teheran si sono svolte manifestazioni interne nei campus universitari ed in diversi quartieri.