La giornalista Lama Ghousheh, del quartiere Sheikh Jarrah a Gerusalemme, comparirà oggi davanti al tribunale per la discussione delle accuse avanzate dai servizi di sicurezza e eventuale conferma dell’arresto.
Il giornalismo sotto l’occupazione militare è una professione ardua.
Ghousheh è accusata di “sostegno ed incitamento al terrorismo”, per aver pubblicato interviste ad ex detenuti politici palestinesi, liberati in operazioni di scambio prigionieri.
Una settimana fa, le forze di occupazione hanno fatto irruzione a casa sua, all’alba, mentre i due figli piccoli (4 e 5 anni) erano a letto, svegliandoli e spaventandoli. È stata condotta in commissariato ed ha subito – secondo la denuncia del suo legale – interrogatori lunghi fino a 10 ore consecutive. Le è stata praticata una perquisizione a corpo nudo, per umiliarla. “Vi affronto a testa alta e l’occupazione finirà”, ha detto in uno degli interrogatori.
Il quartiere Sheikh Jarrah è sotto la mira dei coloni che intendono cacciare i suoi abitanti palestinesi, con le provocazioni e con il ricorso ai tribunali per rivendicare le proprietà precedenti alla Nakba, la cacciata dei palestinesi dalle loro terre nel 1948.