“Le catastrofiche inondazioni in Pakistan finora hanno tolto la vita ad almeno 528 bambini, secondo gli ultimi dati del Governo. Ognuna di queste morti è una tragedia che si sarebbe potuta evitare. La triste realtà è che senza un forte aumento del sostegno, molti altri bambini perderanno le loro vite.
Sono stato nelle aree colpite dalle inondazioni negli ultimi giorni. La situazione delle famiglie è più che desolante e le storie che ho sentito dipingono un quadro disperato. Tutti noi sul campo vediamo bambini malnutriti, che combattono contro la diarrea e la malaria, la febbre dengue e molti con dolorose malattie della pelle. Molte madri sono anemiche e malnutrite e hanno bambini che pesano molto poco. Le madri sono esauste o malate e non riescono ad allattare. Milioni di famiglie sono state costrette ad abbandonare le loro case e ora vivono con poco più che stracci per proteggersi dal sole cocente, con temperature che in alcune aree superano i 40 gradi centigradi.
Molte famiglie sono state costrette a cercare riparo su porzioni di terreno più alte, spesso lungo le strade, mettendo a rischio i bambini, poiché i terreni più bassi sono coperti da enormi distese di acqua stagnante, che si estendono a perdita d’occhio. Le minacce aggiuntive di serpenti, scorpioni e zanzare sono sempre presenti.
Si stima che 16 milioni di bambini siano stati colpiti da queste ‘super inondazioni’ e almeno 3,4 milioni di bambine e bambini abbiano ancora bisogno di un sostegno immediato e salvavita. I bambini più piccoli vivono all’aperto con le loro famiglie, senza acqua potabile, senza cibo e senza mezzi di sostentamento, esposti a una vasta gamma di nuovi rischi e pericoli legati alle inondazioni, tra cui edifici danneggiati, annegamento nelle acque alluvionali e serpenti. Le infrastrutture vitali su cui i bambini fanno tanto affidamento sono state distrutte e danneggiate, tra cui migliaia di scuole, sistemi idrici e strutture sanitarie.
Mentre il numero di bambini che si sono persi nelle inondazioni continua a crescere, l’UNICEF sta facendo tutto il possibile per supportare i bambini e le famiglie colpiti e proteggerli dai pericoli in corso di malattie legate all’acqua, malnutrizione e rischi per la protezione.
Le operazioni di soccorso e salvataggio sono ancora estremamente difficili da portare a termine – molte comunità sono ancora isolate dall’acqua delle inondazioni – tuttavia sono stato orgoglioso di vedere l’UNICEF, lavorando a stretto contatto con il Governo e altri partner, garantire che i bambini colpiti ricevano il supporto fondamentale di cui hanno bisogno il prima possibile. Tuttavia, è chiaro che i bisogni sono enormi e la risposta deve essere all’altezza della sfida. Una terza serie di forniture mediche e umanitarie dell’UNICEF – altre 36 tonnellate – è in viaggio verso il Pakistan e dovrebbe arrivare nei prossimi giorni.
Molti bambini avranno già subito lo shock e l’angoscia di aver perso i loro cari, le loro case e i loro oggetti più cari. L’UNICEF sta già fornendo servizi psicosociali a bambini e donne traumatizzati. I bambini sfollati durante le alluvioni ci hanno detto di essere spaventati e tristi, ma anche di essere annoiati, con poco da fare per occupare le loro giornate. Abbiamo allestito spazi temporanei per l’apprendimento per aiutare a riportare un senso di normalità nella vita dei bambini, aiutarli a superare il trauma e aiutarli a riprendere l’apprendimento.
Le bambine e i bambini del Pakistan stanno pagando il prezzo di un disastro climatico che non hanno causato loro. Mentre rispondiamo ai loro bisogni urgenti oggi, dobbiamo anche iniziare a guardare ai mesi a venire e alla necessità di ricostruire le vite di questi milioni di bambini e bambine vulnerabili – per garantire che siano sicuri, sani, ben nutriti, che stiano imparando e si stiano preparando per il loro futuro”.