Signore e Signori che NOI rappresentate,
Vi interpelliamo in nome dell’Agorà degli Abitanti della Terra, in nome dei vostri elettori che vi hanno scelto per difendere la vita nella sua molteplicità, la vita degli uomini depredati, la vita delle foreste sradicate, la vita dell’aria, dell’acqua, del mondo animale che si sta deteriorando in modo drammatico come il clima.
Non vi abbiamo chiamato per servire gli interessi di approfittatori predatori che sperperano, monetizzano, controllano, si appropriano del bene comune al solo scopo di far crescere il capitale dei loro azionisti.
Siete i nostri ambasciatori, i garanti delle nostre libertà e delle nostre aspettative. Siete i nostri eletti e mangiate al tavolo della grande finanza, brindate con i mega ricchi che monopolizzano il nostro pianeta con le perniciose armi del profitto.
Vi abbiamo dato il nostro voto a gran voce ed è in un ululato collettivo che ci rivolgiamo a voi per denunciare il vostro tradimento. Trafficate e obbedite alle leggi del mercato, tollerando giochi di potere e di denaro. Sostenete con miliardi la guerra, trascurando i diritti alla salute, all’educazione, all’aiuto agli indigenti, al sostegno degno e fraterno di sorelle e fratelli in fuga… Dov’è la campagna per l’abolizione della povertà nel vostro programma iniquo, tendenzioso e mortale? Ciò che state infliggendo impunemente all’umanità è criminale ed ella non vi riconosce più.
Quello che vogliamo con voce unanime è l’avvento di un’altra gestione del vivere insieme, in armonia con il Vivente, preservando e coltivando i valori sacrosanti della vita nel rispetto della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
La vita sulla Terra, le sue risorse vitali e in particolare l’acqua, sono proprietà comuni e non possono in nessun caso essere quotate in borsa. Ignorare tale manipolazione ci rende complici di un imperdonabile crimine contro l’umanità. 30.000 persone di cui 5.000 bambini muoiono ogni giorno per mancanza di acqua o per ingestione di acqua putrida. Queste cifre esploderanno se non si pone fine, oggi, a questi giochi speculativi.
Con tutte le donne e gli uomini di cuore, con il piccolo popolo degli artisti coinvolti, gridiamo la nostra indignazione in questa funesta data di anniversario della prima quotazione in borsa dell’acqua, che si è svolta a Chicago, il 7 dicembre 2020.
Come simbolo della nostra denuncia, innalziamo davanti a voi questa statua della spoliazione, fatta di secchi vuoti ed asciutti, l’immagine di un disastro senza precedenti che voi approvate per domani e che noi condanniamo con forza ed insistenza da oggi.
Bernard Tirtiaux et Pietro Pizzuti, artisti
Bruxelles 23 ottobre 2022