SONO COMUNISTA PERCHÉ
(La risposta di una vecchia insegnante al ministro dell’istruzione e del merito)

Sono comunista perché
non si recinge l’odore dei gelsomini.
Sono comunista perché
la risacca che s’infrange alla battigia
libera la gioia di chiunque
s’inginocchi nelle acque.
Sono comunista perché
i ricci delle castagne crocchiano
sui sentieri del bosco
sotto i piedi di ognuno.
Sono comunista perché
parole e pensieri crescono meglio in empatia
e il lavoro condiviso è felicità moltiplicata.
Sono comunista perché
ho imparato questo a scuola:
“il primo che piantò paletti
e dichiarò ‘questa terra è mia’
introdusse la diseguaglianza fra gli uomini”.
E anche questo ho studiato:
“Beati i poveri,
perché erediteranno la Terra”.
E sono comunista
perché credo nei ponti e non nei muri,
nel meticciato e non nelle patrie,
nei transiti e non nelle frontiere.
Perché senza tregua fatico
a inventare dialoghi
e smussare scontri.
Perché nonostante tutto
resto testimone di angoscia e morte
gratuitamente inferte
che non voglio più sopportare,
di cui non voglio più tacere,
benché stenti a combatterle.
Ma è per questo che sono comunista:
perché so che non combatterò da sola.
(10 novembre 2022)