Il Congresso della Repubblica ha ufficializzato sabato 17 aprile l’interdizione politica dell’ex presidente Martin Vizcarra Cornejo (2018-2020) a ricoprire cariche pubbliche per dieci anni. Questa misura è stata approvata venerdì scorso (16 aprile 2021) dopo aver sottoposto l’ex-governatore a un processo di impeachment per essere stato vaccinato contro il COVID-19 nel quadro del suo legame con il caso “Vacunagate” [in cui quasi 500 persone con cariche pubbliche si sarebbero fatte vaccinare segretamente senza attendere la fine della sperimentazione e scavalcando le liste di priorità NdT].

L’interdizione significa che Vizcarra non potrà far parte del Congresso nonostante sia stato il candidato più votato del paese nelle elezioni di domenica scorsa. La decisione presa con 86 voti a favore dal plenum del Legislativo, è stata pubblicata nel giornale ufficiale “El Peruano” e comprende anche l’interdizione per otto anni dell’ex ministra della salute Pilar Mazzetti e per un anno dell’ex ministra degli esteri Elizabeth Astete.

Bisogna precisare che attraverso una risoluzione legislativa, pubblicata nel bollettino di Norme Giuridiche di “El Peruano”, è dettagliato che questa misura è stata presa per aver commesso una violazione della Costituzione nei suoi articoli 2 (comma 2), 7, 9, 38, 39 e 118 (comma 1).

Le risoluzioni legislative, che impediscono ai tre ex alti funzionari di ricoprire qualsiasi carica pubblica durante il periodo di interdizione, sono state firmate dalla presidente del Congresso, Mirtha Vásquez Chuquilín, e dal secondo vicepresidente, Luis Roel Alva.

Nel caso di Vizcarra, questa decisione gli impedirà di far parte del Congresso che si insedierà il prossimo 28 luglio per il periodo 2021-2026, dopo che è stato il candidato più votato nelle elezioni generali con circa 164.000 voti.

L’accusa nel caso dell’ex presidente – estromesso per incapacità morale permanente – ha sostenuto che lui ha mentito quando ha asserito di essere stato volontario della sperimentazione e ha commesso infrazioni costituzionali quando era il funzionario di più alto rango al servizio della Nazione e in piena pandemia.

Anche Mazzetti e Astete, che erano ministre nell’attuale governo di transizione presieduto da Francisco Sagasti e che si sono dimesse in seguito all’esplosione del caso ‘Vacunagate’, sono state ritenute responsabili di violazioni della Costituzione.

Durante il dibattito sulla richiesta di interdizione, che si è concentrata su Vizcarra, la maggior parte dei parlamentari lo ha accusato di corruzione, mentre altri hanno affermato che dovrebbe essere interdetto a vita e qualcuno ha persino sostenuto che dovrebbe essere fucilato, oltre ad attribuirgli tutte le conseguenze della pandemia di coronavirus nel paese.

Dopo la conferma della sanzione, Vizcarra ha accusato il Congresso della Repubblica di “aver perso legittimità” e ha espresso la sua certezza che riuscirà a ribaltare la decisione nei tribunali peruviani e internazionali, dato che ha depositato una misura cautelare davanti alla Commissione Interamericana dei Diritti Umani (CIDH).

L’ex presidente, che è stato rimosso dalla carica il 9 novembre dal Parlamento della Repubblica per incapacità morale, ha sottolineato che seguirà tutte le procedure legali e ha osato difendere il voto popolare espresso nelle elezioni generali di domenica 11 aprile.

Nel mio articolo Corruzione e campagna politica in Perù, faccio notare che: “In questo scenario dobbiamo capire che il Perù è segnato dalla corruzione sistematica. Questo si riflette nella recente inchiesta sull’ex presidente Martin Vizcarra Cornejo per aver presumibilmente ricevuto tangenti da imprese di costruzione per un totale di 647.000 dollari tra il 2013 e il 2014, quando era governatore di Moquegua”. A causa di questo crimine di corruzione, la Procura Generale ha chiesto, venerdì 12 marzo, diciotto mesi di carcere preventivo per Martin Vizcarra.

Lottiamo e contrastiamo la corruzione che mira a impadronirsi del paese.

 

Traduzione dallo spagnolo di Stella Dante. Revisione di Silvia Nocera