Iniziative in diverse città europee per bloccare i fondi e smantellare il regime europeo dei confini.
Il 9 giugno, delle azioni in 9 paesi, incluse città come Berlino, Bruxelles e Bologna, avranno come bersaglio Frontex, l’Agenzia europea di confine e di guardia costiera. Le azioni segneranno l’inizio di una campagna internazionale volta ad “Abolire Frontex”, smantellare il regime europeo dei confini e bloccare i fondi che lo finanziano.
In una lettera aperta indirizzata alla Commissione, al Consiglio, al Parlamento Europeo e alla leadership di Frontex, la campagna ha sottolineato le pratiche inumane e illegali della “Fortezza Europa”, le quali dal 1993 hanno causato 40.555 morti tra chi ha tentato di attraversare i confini comunitari. “Lasciati morire nel Mediterraneo, nell’Atlantico e nel deserto, fermati e uccisi al confine, morti per suicidio nei centri di detenzione, torturati e uccisi dopo essere stati deportati – l’Unione Europea ha le mani sporche di sangue” si legge nella lettera.
L’inizio della campagna coincide con il momento di grande espansione di Frontex. L’agenzia ha infatti ottenuto un finanziamento di 5.6 miliardi di euro fino al 2027, e pianifica di arruolare altre 10.000 unità armate di polizia di confine entro la fine di questo periodo. Il suo budget è aumentato del 7.560% dal 2005 e si è potuta permettere l’acquisto di nuovi mezzi come navi, elicotteri e droni. In parallelo, l’Europa ha costruito oltre 1.000 chilometri tra mura e recinzioni ai suoi confini.
Il movimento, che include gruppi come Mediterranea, Baobab Experience, Linea D’Ombra, 20K e Sea-Watch, ha affiancato alle azioni svolte una serie di richieste. Queste includono la definitiva abolizione dell’agenzia Frontex, la fine della detenzione di migranti ad opera delle forze europee e rafforzare e sostenere le azioni di solidarietà, tra cui per esempio quelle di ricerca e soccorso in mare.
Dopo il lancio della campagna, il movimento pianifica di mettere in atto una serie di azioni in diverse città europee, così da presentare le proprie richieste a Bruxelles, negli stati membri e in tutte le giurisdizioni complici con la Fortezza Europa.
“Se noi crediamo fermamente nell’uguaglianza di tutte le persone – affermano Elena Giacomelli e Anna Delaini, portavoci italiane della campagna “Abolish Frontex” – allora dobbiamo smantellare il sistema che tiene in piedi la disuguaglianza. Frontex, come parte del complesso legame tra confini, industria e profitto, non ha posto nella nostra visione di una società europea indirizzata verso la giustizia e impegnata a rimediare ai danni inflitti al Sud globale dalla mentalità suprematista bianca”.
“Non stiamo chiedendo – aggiunge Stephanie, referente della campagna a livello europeo – un miglioramento nelle politiche europee sulla migrazione: chiediamo l’abolizione di Frontex e la demilitarizzazione dei confini. E le nostre azioni sono finalizzate a questo”.
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