Marina Ovsyannikova, la giornalista che ha fatto irruzione nel TG della televisione russa di stato, ha compiuto un’azione nonviolenta. Ha dimostrato che con la forza della verità si può colpire il cuore dell’impero che ha scatenato la guerra. La sua coraggiosa testimonianza ha fatto il giro del mondo, e ha dato un formidabile sostegno concreto al movimento che chiede il “cessate il fuoco”. Il suo cartello “Fermate la guerra, non credete alla propaganda, vi dicono bugie” è un aiuto concreto, disarmato, non militare, alla gente ucraina che resiste.
Che il suo esempio serva da lezione ai giornalisti nostrani, che dalla loro scrivania con sfondi librari si sono messi l’elmetto e fanno il tifo per le armi mentre sbeffeggiano i pacifisti.
La nonviolenza attiva è anche mettersi in gioco personalmente.