Volentieri pubblichiamo questa lettera della Segreteria di Rifondazione Comunista al direttore de “il Dolomiti”.
Ci siamo chiesti se un articolo di basso livello e finalizzato a fare disinformazione, come quello del Dolomiti di oggi (sabato 19 marzo) meritasse il tempo per elaborare una risposta ma abbiamo comunque deciso di farlo.
Definire nel titolo “colpire alle spalle” il popolo ucraino, compiere la scelta coraggiosa di non stare né con Putin né con la NATO e con le loro politiche di tipo imperialistico è un’accusa talmente pesante che se non è – come è possibile che sia – frutto di inconsapevolezza, superficialità, ignoranza dell’autore dell’articolo – è un attacco squallido a un partito che è ed è sempre stato dalla parte dei popoli, “con chi la guerra la subisce e non con chi la determina”, come è scritto nel volantino di invito al presidio.
E ad averla scatenata, non c’è dubbio che è stato Putin con la sua aggressione ma, lasciando perdere la storia degli otto anni precedenti in cui una guerra “a bassa intensità” che si stava svolgendo nella regione del Donbass, da anni assediata dalle truppe ucraine, dove ci sono stati 14.000 morti di cui si è parlato quasi per nulla, la questione che noi poniamo è molto semplice: la soluzione di questo conflitto (che ha ragioni molto più complesse di quelle superficialmente riportate nell’articolo) si ottiene inviando sempre più armi e “usando” cinicamente il popolo ucraino per fare una guerra che lo massacrerà, comunque finisca, o pretendere un cessate il fuoco per aprire una trattativa, usando le armi del confronto e della diplomazia?
Non lo sosteniamo solo noi ma anche personalità da noi politicamente lontane, capaci però di guardare le cose con lungimiranza e con la consapevolezza del fatto che oggi siamo in una situazione che non ha paragone con i precedenti conflitti mondiali: il rischio che si ricorra alle armi atomiche non è mai stato così incombente. Per questo, mettersi nell’ottica di fomentare un’escalation che potrebbe diventare incontrollabile ci sembra ed è inaccettabile.
Distinti saluti.
La Segreteria di Rifondazione comunista