Una tregua, come afferma il Papa, che serva “non per ricaricare le armi e riprendere a combattere, ma per arrivare alla pace attraverso un vero negoziato, disposti anche a qualche sacrificio per il bene della gente”.
La proposta di una “tregua pasquale”, formulata domenica 10 aprile da Papa Francesco, trovi il consenso e il sostegno dell’umanità intera.
L’umanità intera faccia proprio questo appello a “una tregua pasquale, ma non per ricaricare le armi e riprendere a combattere, no! Una tregua per arrivare alla pace, attraverso un vero negoziato, disposti anche a qualche sacrificio per il bene della gente. Infatti, che vittoria sarà quella che pianterà una bandiera su un cumulo di macerie?”.
L’umanità intera faccia sentire la sua voce e persuada il governo russo aggressore, il governo ucraino e gli altri governi coinvolti nella guerra ad accogliere questo appello in nome del bene comune. Ogni giorno in più di guerra altri esseri umani vengono uccisi, ogni giorno in più di guerra nuovi massacri e nuovi abomini vengono commessi, ogni giorno in più di guerra avvicina il rischio della guerra nucleare che può sterminare l’intera famiglia umana.
Cessino immediatamente tutte le uccisioni, le atrocità e le devastazioni.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite è il primo dovere.
Peppe Sini. “Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera” di Viterbo