‘La scuola è Pinocchio’ è il titolo dell’intervento della Dott.ssa Sonia Diociaiuti.
Al primo congresso nazionale dell’associazione Contiamoci, che ha avuto luogo a Bergamo lo scorso 7 e 8 maggio è intervenuta una pedagogista, docente universitaria dal nome curiosamente adatto ai tempi.
Nel suo accorato intervento la dottoressa Sonia Diociaiuti ha mostrato dove è finita la scuola a forza di osservare e dare valore alle mancanze degli studenti piuttosto che ai loro talenti. “Oggi la maggioranza dei bimbi ha dei deficit. E la mancanza nasce quando non si insegna lo strumento corretto” dice la professoressa: “e per quale motivo privare un bimbo di rappresentare se stesso attraverso la grafia? Perché la grafia è un atto creativo, scrivere è un atto creativo”. Questa scuola dominata da protocolli omologanti e disumanizzanti che trasformano chi insegna in un analista di patologie educative: “ha perso l’oggetto del suo interesse, ha perso la sua finalità” e non è più centrata sui bambini che sono “sacri e hanno in loro tutte le potenzialità per manifestare se stessi e la scuola dovrebbe accompagnare in questo percorso, invece oggi la scuola li annienta, li normalizza”.
Poi però la pedagogista ha anche illustrato la scuola che vorrebbe: “una scuola che parte dalla percezione della grandezza dei bimbi” e la associa simbolicamente, al racconto di Pinocchio. Quest’opera a suo dire raccoglie in sé la fiaba, la favola e l’avventura e queste dimensioni sono ciò di cui ha più bisogno il bambino, ma anche l’essere umano in generale, per manifestare e sviluppare i propri talenti e per apprendere in modo sano. La docente infine asserisce nel suo intervento che: “la vita è un gioco meraviglioso e ai bambini va insegnato che vale sempre la pena giocare” in una scuola dove dovrebbe sempre essere presente la magia.
Perché la trasformazione è il segno distintivo della crescita, a tutte le età.
Vi invito a godere di questi 17 intensi minuti.