Situazione sempre più drammatica nel Mediterraneo. Nonostante i salvataggi attuati dalle navi della società civile, continua la pratica crudele e illegale dei respingimenti in Libia, un paese che numerosi e autorevoli rapporti definiscono non sicuro per le gravissime violazioni dei diritti umani che avvengono nei suoi centri di detenzione, dei veri e propri lager.
Ecco quanto riferito da Sea Watch su Twitter:
“Ieri sera è stato sventato un tentativo di respingimento illegale. 85 persone a bordo di una barca di legno in difficoltà stavano per essere catturate da una motovedetta della cosiddetta Guardia Costiera libica, supportata da Malta e da un assetto aereo di Frontex.
L’operazione di soccorso è stata compiuta in stretta collaborazione con Alarm Phone e Mediterranea Saving Humans che ha lanciato un suo rhib dalla nave Mare Jonio insieme a quelli di Sea Watch 3.
Ora le persone salvate sono su Sea Watch 3, dove l’equipaggio si sta prendendo cura di loro. A bordo abbiamo 307 persone”.
Questa volta è andata bene, ma quanti altri respingimenti avverranno per “difendere” i confini della Fortezza Europa?