Ieri la Sen. Paola Nugnes e l’On. Doriana Sarli, entrambe del Gruppo Misto, hanno fatto un accesso senza preavviso, facoltà dei Parlamentari, al CPR di Gradisca d’Isonzo
Le visite ispettive da parte dei Parlamentari ai CPR, sono sempre più frequenti, a nostro avviso dovrebbero sempre essere non annunciate, prerogativa che spetta di diritto ai Parlamentari della Repubblica. Sono sempre di più i Parlamentari che denunciano la normativa vigente, carente e violata, sollecitando implicitamente ciò che il Garante Nazionale delle persone private della libertà personale ha raccomandato in Parlamento nel 2021: “Un ripensamento complessivo della detenzione amministrativa”.
All’uscita dalla visita è stato ancora una volta posto l’accento sull’inopportunità della detenzione di persone che non hanno commesso alcun reato, ma una semplice violazione amministrativa: la mancanza di un permesso valido di soggiorno: “E’ proprio questa struttura che non dovrebbe esistere”.
Riportiamo alcune dichiarazioni rilasciate all’uscita:
“(I detenuti, n.d.r.) Non hanno conoscenza dei loro diritti e non sanno come appellarsi per avere ragione della loro situazione. La situazione è gravissima”. Qui viene toccato uno degli aspetti di violazione della normativa, di illegalità quindi, nella gestione delle persone migranti. Lo Stato ha per norma legislativa il dovere di informare le persone giunte in Italia sui loro diritti. La sistematica violazione di queste norme è denunciata da tutti coloro che si occupano di immigrazione.
E’ stato poi posto l’accento sull’aspetto sanitario: “Malati cronici, psichiatrici, che non dovrebbero essere qui”. Altra violazione purtroppo frequentissima se non sistematica della normativa vigente. I CPR non hanno strutture sanitarie come hanno le carceri, per norma molti dei malati, che in carcere potrebbero permanere, nel CPR non devono/possono essere detenuti.
“C’era un video di un ragazzo che aveva provato ad impiccarsi, è rimasto a terra per mezz’ora, senza segni di vita, e nessuno è intervenuto”. “Il medico non c’era, non abbiamo potuto interloquire con lui”. Gli aspetti disumani della detenzione amministrativa provocano nei detenuti innumerevoli atti di autolesionismo. La mancanza della presenza del medico, tra l’altro in pieno giorno, è estremamente significativa, anche a tal proposito è importante che le visite ispettive da parte di Parlamentari non vengano preannunciate, ma siano “a sorpresa”.
“Non c’è una mensa, non c’è nulla di sociale”. Implicitamente viene posto l’accento sull’aspetto inumano e degradante della pena detentiva imposta in assenza di reato.
La Nugnes ha poi sottolineato un altro vulnus della detenzione amministrativa: la gestione privata delle strutture: “Più persone vengono detenute, per più tempo, con meno servizi, più i gestori ne guadagnano”. “L’aggressività del gestore è enorme”.
Viene poi toccato l’aspetto delle comunicazioni con l’esterno, anche queste garantite per norma: “Non ci sono possibilità di accedere ai telefoni che pure sono presenti, ma nessuno sa che ci sono”. Un altro aspetto di illegalità: le comunicazioni devono essere garantite per norma. Tra l’altro, come più volte denunciato da ASGI, questo lede il diritto di difesa, altro diritto inviolabile sancito dall’ordinamento.
“I ragazzi non sanno che hanno diritto al ‘pocket money’ di 5 euro ogni due giorni, ma gli vengono fornite delle sigarette”. Altra “moda” riscontrata anche durante la visita di de Falco al CPR di MIlano, altra violazione.
Una denuncia che evidenzia una notevole quantità di violazioni normative esercitate sulla pelle di esseri umani. Violazioni sistematiche da parte dello Stato, violazioni perpetrate – occorre sottolinearlo – non solo in questo CPR ma tipiche della gestione della detenzione amministrativa, quella che sancisce la detenzione in attesa di rimpatrio per coloro che non hanno un permesso valido di soggiorno. La detenzione nei CPR non è l’unica misura prevista per chi non ha permesso di soggiorno, ma quella a cui massicciamente, in misura doppia agli effettivi rimpatri forzati attuati, si fa ricorso, anche questo in violazione della normativa, come denunciato dal Garante Nazionale dei diritti per le persone private della libertà personale.
Violazioni che attengono al Ministero di Lamorgese, il Ministero dell’Interno è competente per l’ambito della detenzione amministrativa. Violazioni perpetrate in uno stato di impunità di fatto. Impunità che si evince anche dalle dichiarazioni sull’atteggiamento del Gestore (Coop. Edeco, ex Ecofficina), la cui osservanza di norme e regolamenti dovrebbe essere controllata dalla Prefettura, ufficio territoriale competente del Ministero dell’Interno sul CPR di zona.
L’obbligatorietà dell’azione penale da parte delle Procure è indipendente dalla fonte, non sarebbe strettamente necessario quindi un esposto: un video come questo, per di più avvallato da Parlamentari della Repubblica, può costituire a tutti gli effetti motivazione per l’apertura di un fascicolo.
“Quello che è scritto nel regolamento è un mondo di favole: niente di quello che è scritto nel regolamento (regolamento CIE 2014, fonte giuridica, peraltro Decreto del Ministero dell’Interno stesso, n.d.r.) corrisponde a quello che è dentro alla struttura”.
Il video delle dichiarazioni: