Per protestare conto le politiche definite negazioniste della Giunta del Piemonte gli attivisti di XR si sono incollati con la colla al cianoacrilato agli infissi della Regione Piemonte in piazza Castello
Un’altra manifestazione nonviolenta da parte degli attivisti di XR e cominciata ieri alle 10.30 circa. Due attivisti hanno incollato le proprie mani davanti alla porta d’ingresso principale ma senza impedire l’accesso al palazzo, due persone sono infatti entrate come si vede dal filmato, mentre eravamo davanti alla porta. Altri due attivisti hanno incollato le mani alle vetrate, un’altra si è poi successivamente incollata all’altro ingresso, (non utilizzato, forse chiuso) sempre prospiciente a piazza Castello.
E’ poi stato disposto un fitto cordone di polizia davanti all’ingresso principale. La porta era, da come si vede nel filmato, socchiusa e si poteva liberamente aprire, tanto che un funzionario delle FFOO è entrato. Cordone che è stato in seguito spostato all’altra porta, quella praticamente inusata. La Digos ha identificato circa 15 attivisti.
Durante la manifestazione, durata un paio d’ore, ci sono stati diversi interventi al microfono sulla crisi ambientale. Dure le critiche alla Giunta Cirio che durante un Consiglio Regionale straordinario aperto alla cittadinanza e agli scienziati non ha accolto, hanno dichiarato i manifestanti, nessuna delle loro istanze. Una Giunta “negazionista” sull’emergenza climatica, come è stata definita dagli attivisti.
Il Consiglio Regionale straordinario fu indetto a seguito dello sciopero della fame di Ruggero Reina.
“Siamo qui perché ci aspettiamo che la Regione Piemonte affronti questa crisi alla radice e che ascolti la comunità scientifica. È inaccettabile che si aspetti di contare i danni per poi richiedere lo stato di ‘calamità naturale’, scaricando sui cittadini la responsabilità di razionare l’acqua per un problema sistemico che le istituzioni hanno volutamente scelto di ignorare” dichiara XR Torino.
Come abbiamo già scritto XR Torino sta portando avanti da tempo manifestazioni nonviolente su un tema che tocca tutta la cittadinanza, un tema sul quale la politica (anche regionale) e il Governo non stanno intraprendendo politiche strutturali. Un processo che nell’ignavia si sta facendo inarrestabile, una situazione che stiamo scaricando sui nostri figli, spaventati, e molto, dal futuro. Non a caso nei movimenti ambientalisti troviamo molti giovanissimi, fortemente impegnati e informati.
La politica è di fatto di fronte ad un bivio: o intraprendere riforme strutturali, oppure questo dissenso aumenterà, chiamando i politici alle loro gravi responsabilità. L’alternativa alle politiche strutturali è la repressione del dissenso, che da Genova 2001 ha intrapreso una via diversa, quella giudiziaria. Repressione tuttavia ben circoscritta dal dettato costituzionale e dall’Ordinamento, che non potrà quindi dare risultati. La storia stessa peraltro lo insegna.
Alla fine della manifestazione le mani sono state scollate con un solvente apposito.
La clip della manifestazione con le dichiarazioni degli attivisti: