Una delegazione di 50 volontari italiani è arrivata oggi pomeriggio a Mykolaiv. Si tratta della terza carovana della pace organizzata dal cartello di associazioni #stopthewarnow.
«Abbiamo dovuto affrontare un viaggio estremamente difficile per arrivare nella città sotto assedio, con la popolazione allo stremo della fame e della sete. Per questo gli abitanti della città ci avevano chiesto aiuti umanitari necessari per sopravvivere. Oggi sono stati bombardati i silos di grano nel porto di Mykolaiv, nel distretto di Korabelny, alle porte sud della città. Da due giorni sono in corso pesanti combattimenti sulla linea del fronte 10 km a sud. Ieri è stato attaccato il ponte che collega Odessa a Mykolaiv, la strada che abbiamo dovuto percorrere». Spiega Gianpiero Cofano, uno degli organizzatori dell’iniziativa, nonché segretario generale della Comunità Papa Giovanni XXIII.
«Con la nostra presenza – continua Cofano – intendiamo portare semi di pace. Non siamo negoziatori, non risolveremo il conflitto ma vogliamo, concretamente, essere al fianco delle vittime innocenti di questa guerra, stringere le loro mani, abbracciarle, piangere e pregare. Al loro fianco».
«A Mykolaiv abbiamo scaricato una parte degli aiuti umanitari alla Caritas locale ed una parte ad un centro che ogni mese fornisce da mangiare a 10mila persone. Abbiamo inoltre dotato di un dissalatore, frutto delle donazioni che la rete di StopTheWarNow ha organizzato nei mesi scorsi, per risolvere il grande problema di accesso della popolazione ad acqua pulita», spiega Alberto Capannini di Operazione Colomba, il corpo civile di pace presente in Ucraina dall’inizio della guerra.
Tra i partecipanti alla carovana vi è Monsignor Giovanni Ricchiuti, vescovo di Altamura e presidente di Pax Christi, in rappresentanza dei Vescovi italiani.
Ufficio stampa Comunitá Papa Giovanni XXIII