Ieri in piazza S. Giulia 3 candidati piemontesi di Unione Popolare hanno approfondito i temi programma
Sono intervenuti dal palco:
– Angelo d’Orsi, capolista alla Camera
– Elisabetta Forni, candidata alla Camera per l’uninominale
– Terry Silvestrini, candidata al Senato.
Molto si è parlato dell’equità sociale, tema al centro del programma di quest’alleanza di sinistra, che ha dovuto affrontare, peraltro con successo, la raccolta firme per potersi presentare alle elezioni.
“Occorre, per affrontare i problemi di questa società, assumere una modalità d’intervento complessivo” ha dichiarato Elisabetta Forni.
I Governi che si sono succeduti con alleanze definite promiscue” hanno inteso la sicurezza sociale come politiche securitarie” ha dichiarato Terry Silvestrini, ricordando, non a caso, che anche Mimmo Lucano è candidato di UP.
Secondo i candidati una cura delle fasce più disagiate non può e non deve essere parziale. Con affitti, costi energetici e inflazione alti, ad esempio il reddito di cittadinanza, considerato una buona misura, non è tuttavia sufficiente a garantire la dignità di vita delle persone. Un approccio complessivo, inclusivo, pertanto inevitabilmente e correttamente intersezionale, che rifiuta la politica dei bonus, panacee momentanee non risolutive.
Forte il richiamo ad una tassazione orientata ad una maggior apporto fiscale per i redditi più elevati. Un miglior meccanismo di redistribuzione delle ricchezze. In parole semplici, un programma di sinistra.
“Noi non siamo qui per testimoniare” ha dichiarato Angelo d’Orsi, ponendo UP in una dimensione di concretezza politica, “il nostro è un programma di buon senso: nella misura in cui si fa del bene alle classi più disagiate si fa del bene a tutta la società“. Ha poi citato Luigi Einaudi: “la civiltà di un paese si misura sull’equità del sistema fiscale“. Peraltro la platea che potrebbe beneficiare, direttamente, sulla propria pelle, delle politiche proposte da UP è in effetti la maggioranza degli italiani. Ha poi anche accennato a Minniti Presidente di Leonardo e ad esponenti del PD che sono nel CDA di questa azienda che produce armamenti, denunciando che il Governo Draghi – in carica per il solo disbrigo degli affari correnti, ha puntualizzato – ha stanziato, per Decreto, altri 23 miliardi di euro di armamenti. Non ha infine trascurato di citare la lotta NoTav, tema sensibile sui nostri territori, come esempio di difesa dell’ambiente.
Un intervento incisivo quello di d’Orsi, che ha affermato, in sostanza, che la qualità della vita della società passa per la qualità della vita del singolo. Ha anche ribadito la corrispondenza tra giustizia sociale ed ambientale, affermando che la qualità della vita di una società passa anche per un ambiente salvaguardato, sano, salubre.
La sfida di UP è quella di riconquistare la fiducia di quella larga parte di Italiani, in condizioni di disagio sociale, che non ci crede più, sistematicamente tradita da promesse elettorali non mantenute, da candidati eletti non all’altezza del compito. Cittadini che hanno visto sfilare facce e poltrone, ma che in realtà hanno visto progressivamente e inesorabilmente peggiorare le proprie condizioni di vita.
La Scaraffia, editorialista de La Stampa, apostrofando in diretta nazionale i candidati di UP come dei Robin Hood, ha fatto il miglior assist che si potesse fare a questa alleanza, che ha fatto propria questa rappresentazione allegorica per affermare l’importanza della cura delle fasce più disagiate, quelle che, faticando quotidianamente, vivono una condizione di sofferenza.
Questa allegoria tra l’altro spiega intrinsecamente come UP intende finanziare le proprie proposte politiche: con una diversa e più efficace progressività fiscale, quindi una diversa redistribuzione delle ricchezze e un diverso criterio di destinazione delle risorse, orientati a risolvere il problema della forbice sociale in funzione di una dignità, di una qualità della vita, che ritiene essere diritto di tutti.
Le dichiarazioni di Angelo d’Orsi: