Mentre i leader mondiali si riuniscono a New York questa settimana per l’apertura annuale dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite – e sullo sfondo delle ultime minacce nucleari della Russia – altre cinque nazioni hanno firmato il Trattato sulla proibizione delle armi nucleari (TPAN) e altre due lo hanno ratificato. Questo porta il numero totale dei firmatari a 91 e degli Stati parte a 68.
La crescente adesione alla TPAN riflette la preoccupazione sempre più intensa della comunità internazionale per la minaccia esistenziale che le armi nucleari rappresentano per l’umanità. A giugno gli Stati firmatari del TPAN hanno dichiarato, in occasione del loro primo incontro a Vienna: “Non ci fermeremo finché l’ultimo Stato non avrà aderito al trattato [e] l’ultima testata non sarà stata smantellata”.
Con la firma del trattato, i cinque Paesi – Barbados, Burkina Faso, Guinea Equatoriale, Haiti e Sierra Leone – hanno compiuto un passo fondamentale verso l’adesione, mentre la Repubblica Dominicana e la Repubblica Democratica del Congo (RDC) hanno depositato i loro strumenti di ratifica presso il Segretario Generale delle Nazioni Unite per diventare Stati parte.
Queste azioni si sono svolte giovedì 22 settembre durante una cerimonia di alto livello presso la sede delle Nazioni Unite, officiata da Miguel de Serpa Soares, sottosegretario generale delle Nazioni Unite per gli affari legali.
Beatrice Fihn, direttore esecutivo di ICAN, ha dichiarato durante l’evento: “Con l’adesione di un numero sempre maggiore di Paesi al TPAN stiamo compiendo passi significativi verso l’abolizione di queste armi. Con l’aumento del numero di Paesi che firmano e ratificano il TPAN, cresce la pressione sui nove Stati dotati di armi nucleari e sui loro sostenitori affinché aderiscano al trattato”.
E ha aggiunto: “Il rafforzamento del trattato è particolarmente gradito in questo momento in cui la guerra in Ucraina ha visto aumentare il rischio di utilizzo di armi nucleari e uno dei maggiori Stati dotati di armi nucleari al mondo ha minacciato apertamente di utilizzare il proprio arsenale, con tutta la devastazione che ne consegue”.
L’Alto Rappresentante delle Nazioni Unite per il disarmo, Izumi Nakamitsu, ha dichiarato: “L’adesione al TPAN è un segnale forte dell’impegno di uno Stato a raggiungere il nostro obiettivo comune di un mondo libero da armi nucleari. Ma non si tratta di un atto meramente simbolico. Le decisioni prese alla prima riunione degli Stati parte riflettono l’impegno ad attuare il trattato in modo completo e ponderato”.
Peter Maurer, presidente del Comitato Internazionale della Croce Rossa, ha dichiarato: “La proibizione completa delle armi nucleari è un passo cruciale verso la loro eliminazione, che è una responsabilità vitale della comunità internazionale nel suo complesso. Mi congratulo con gli Stati che hanno fatto la scelta coraggiosa di firmare o ratificare oggi questo trattato epocale”.
Traduzione dall’inglese di Anna Polo