Dopo due giorni di incontri e burocrazia Alessandro Berti, in sciopero della fame da 26 giorni, ha ottenuto la mediazione di Aboubakar Soumahoro e Angelo Bonelli per la consegna delle lettere ai segretari di partito.
Ieri Alessandro, dopo due ore di trattative, ha ottenuto, grazie all’intervento del neoeletto parlamentare Aboubakar Soumahoro, l’invio di una lettera a Draghi. “Ieri, seguendo l’iter burocratico, abbiamo inviato una lettera a Draghi chiedendo di ottenere un incontro con i segretari di partito, ma non c’è stata ancora nessuna risposta. Il tempo della burocrazia si allunga come aumentano anche i giorni del mio digiuno. Non posso aspettare tanto per avere una semplice risposta. Per questo siamo tornati qui oggi: per avere un cenno di ascolto dai politici, che continua a non arrivare. Siamo amareggiati, perché anche oggi ci viene impedito di avvicinarci alla Camera. Nonostante ieri un agente della Digos ci avesse comunicato che avrebbe portato avanti eccezionalmente una richiesta di autorizzazione per manifestazione, i colleghi di turno oggi sono di diverso avviso e non ritengono sufficiente tale richiesta, in quanto non presente un’autorizzazione di risposta”, racconta Alessandro Berti, che in queste quasi quattro settimane ha già perso 5 chili e visto scorrere due buchi sulla cintura per tenere i pantaloni (terminando i buchi a disposizione).
Oggi, dopo un’ora di tensione con le forze dell’Ordine, che invitavano ad abbandonare la piazza, Alessandro, grazie all’intervento di Angelo Bonelli, ha consegnato le lettere con le stesse richieste a Giovanni Spagnoli, dipendente del Gruppo Misto, e Gianfranco Mascia, che si sono impegnati a consegnare alle segreterie di partito le lettere per Conte, Letta, Meloni e Salvini. “Facciamo questo ennesimo passaggio burocratico, però di persona, guardando qualcuno negli occhi. Sono al 26° giorno di sciopero della fame, non so quanto andrà avanti. Vorrei avere un feedback che è stato ricevuto”, ha chiesto loro Alessandro Berti.
Un appello ai segretari di partito arriva anche da Angelo Bonelli: “Quella contro la crisi climatica è una battaglia che tutti i segretari di partito dovrebbero appoggiare. Un ecocidio inaccettabile, perché non si interviene per fermare le politiche energetiche che bruciano fonti fossili, il consumo di territorio, la desertificazione dei territori che sottrae aree agricole alla produzione di cibo. La battaglia di Alessandro resta inascoltata ed è inaccettabile che i partiti non trovino un attimo da dedicare a chi sta facendo uno sciopero della fame da 26 giorni. Nei prossimi giorni interverremo presso le segreterie di partito perché ascoltino questi giovani”.
Le richieste portate rimangono ancora:
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Un incontro pubblico con Letta, Salvini, Meloni e Conte in cui parlare apertamente della crisi climatica e sociale
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La firma di un accordo che sancisca l’impegno della forza politica a formare un Decreto Legge contro la riapertura di ogni centrale di idrocarburi su suolo nazionale entro un mese dall’eventuale insediamento al governo