Ieri 15.000 manifestanti sono sfilati per le vie di Bologna alla volta della tangenziale per protestare contro la costruzione del passante
Una manifestazione orgogliosamente conflittuale quella di ieri. La parola d’ordine “insorgiamo”, lanciata dal collettivo GKN di Firenze – diventata da tempo un hashtag – è stata molto presente nel corteo di ieri.
Una manifestazione letteralmente in rotta di collisione col PD, che amministra Comune e Regione, notoriamente molto “affascinato” – un’attrazione fatale – dalle opere pubbliche tra le più odiate dalla sinistra e dalla base sociale. Non abbiamo mancato di notare la presenza all’appello del movimento NoTav.
Sinistra e base sociale tutta presente all’appello, moltissimi i pullman arrivati da tutta Italia, presente, lo sottolineiamo, anche l’ANPI.
Una gestione dell’ordine pubblico diversa da quella di Torino, citta in cui si muove abitualmente chi scrive. Una presenza delle FFOO più discreta e certamente meno “opprimente”, benché un elicottero, un AB 212, con il portellone aperto abbia a lungo sorvolato il corteo.
Una convergenza quella di Bologna. Ciò che da tempo abbiamo intuito, che era nell’aria, si sta concretizzando. L’intuizione – geniale nella propria semplicità e nel contempo ineccepibile – dell’intersezione tra giustizia ambientale e sociale sta creando un’intersezione delle lotte e una convergenza sui temi. Una maturazione basata sull’accoglimento della complessità, certamente stimolata dall’urgenza dei problemi e dalla drammatica mancanza di risposte politiche.
Forse la frase che maggiormente riassume questo momento storico, che abbiamo visto scritta su più striscioni è: “Vogliamo una vita bella”. Qualità di vita quindi, che un vasto fronte politico neoliberista si guarda bene dal garantire, contravvenendo sistematicamente ad un diritto: quello delle persone di non essere oppresse dai bisogni, da un futuro economico precario, reso ancor più appeso ad un filo da una prospettiva di guerra.
La convergenza di lotte è simboleggiata dall’alleanza tra i Fridays For Future, che ricordiamo, sono a tutti gli effetti studenti e sono coloro che attualmente muovono i maggiori numeri di piazza in Italia, e i lavoratori della GKN, che sono divenuti simbolo della lotta per il lavoro.
Inequivocabili le dichiarazioni di Dario Salvetti, sul modello di sviluppo e sul cambiamento dei rapporti di forza, che ha rilasciato ai nostri microfoni e che pubblichiamo in fondo all’articolo.
Acerbo di Rifondazione, sempre in una nostra intervista video, anche questa in fondo all’articolo, ha sottolineato che la sfida è allargare una lotta, per ora di militanza, ad un movimento popolare.
Una bella manifestazione quella di ieri, benché mossa dalla rabbia per l’urgenza dei bisogni.
Le dichiarazioni di Dario Salvetti, portavoce del collettivo GKN:
Le dichiarazioni di Maurizio Acerbo, Segretario di Rifondazione: